Boban: "Il Milan è il club della mia vita, se non ci fossero ambizioni non sarei qui"

10 Luglio 2019
- di
Arianna Botticelli
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Tempo di lettura: 2 minuti

MILAN BOBAN - Zvonimir Boban rappresenta un pezzo di storia del Milan. Arrivato nel 1991 dalla Dinamo Zagabria, l'ex centrocampista ha vissuto 10 anni importanti in rossonero. Il croato è tornato al Milan in veste da dirigente, pronto a riportare in auge la società, insieme a Paolo Maldini. Intervistato da Sky Sport, ecco cosa ha dichiarato sugli obiettivi del club.

Boban: "Il Milan è il club della mia vita"

"Il cuore batte forte, è molto emozionante. Ho 50 anni e certe emozioni magari le vivi con maturità, queste erano difficili da contenere. Sono stato zitto per viverle bene, nel profondo, perché è giusto così. Milanello è la casa in cui abbiamo costruito e vinto tanto. Sono cresciuto in un'era diversa, oggi si è un po’ persa l'anima del calcio, si sono perse le bandiere e l’idea di appartenenza. Mi sono innamorato immediatamente del Milan, è diventato il club della mia vita. Questo continua per sempre. Quando finisci di giocare hai un anno o due di distacco, è logico".

Boban: "Se non ci fossero ambizioni io non sarei qui"

"Finanziariamente la situazione è già abbastanza a posto, con tante restrizioni del FFP non è facile ritornare al Milan che era. Dobbiamo velocizzare questo processo con le nostre qualità e le nostre scelte giuste e calcisticamente logiche. Non sempre andrà bene, nessuno ha mai indovinato tutti i giocatori, però dobbiamo sceglierli giusti. Paolo e Ricky hanno assolute capacità, io sono qui a dare il mio contributo. La società è stabile e ambiziosa più di quanto si pensi, Elliott si è innamorato del Milan. Se non ci fossero le ambizioni di costruire qualcosa di grande, io non sarei qui. Non so quanti anni ci vorranno, forse 4 o 5 ma vorremmo velocizzarlo per essere competitivi prima ed essere forti già da quest’anno".

Boban: "Giampaolo ha un grande sapere calcistico"

"Abbiamo scelto Giampaolo perché sono rimasti pochi allenatori con i suoi concetti, quando vedi le sue squadre giocare vedi una macchia che si muove tutta insieme, qualsiasi cosa succede. Il suo è un grandissimo sapere calcistico, molto complicato da avere. Noi vediamo allenatori che gestiscono gli spazi con la qualità dei giocatori: non è la stessa cosa, anche se si può vincere così. La qualità dei giocatori è comunque fondamentale, il concetto da solo non vince. Ma può aiutare e lui saprà darci questo".

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