Tassotti: "Leao un fuoriclasse, Calabria merita la Nazionale"

Tempo di lettura: 3 minuti

TASSOTTI MILAN INTERVISTA - Mauro Tassotti, nel corso della sua lunga carriera nel mondo del calcio, è stato indubbiamente uno dei maggiori simboli del Milan. Prima da giocatore, rilevandosi come ottimo terzino destro. Poi come "vice per eccellenza" sempre sulla panchina rossonera. Ancelotti, Leonardo, Seedorf, Allegri e Filippo Inzaghi si sono succeduti sulla panchina meneghina e lui ha sempre mantenuto il suo ruolo: "Allenatori e giocatori se ne vanno, ma chi ci tiene resta sempre", diceva qualcuno.

Quest'oggi, La Gazzetta dello Sport ci presenta una lunga intervista all'ex giocatore rossonero. Qui, molto spazio è dedicato, ovviamente, alla sua esperienza coi colori rossoneri ma non mancano le parole dedicato al Milan attuale, quello di Stefano Pioli.

SEGUI ROSSONERISIAMONOI.IT SU FACEBOOK

Intervista Tassotti, le parole d'amore per il Milan

Sull'esperienza da allenatore in seconda

"Non ho mai pensato di mettermi in proprio, è andata così ed è stata una conseguenza del mio lavoro. Ero in Primavera, quando mi ha chiamato Ancelotti per sostituire Ciaschini. Una volta dentro, non sono più uscito. E, devo dire, mi sono trovato bene con tutti".

Su Allegri

"Non conoscevo Allegri quando è arrivato. Mi sono suibito sintonizzato con le sue idee: è un allenatore svelto e veloce. Si è fatto tirare in mezzo in un assurdo dibattito tra "giochisti" da un lato e "risultatisti" dall'altro. Ma Max è bravissimo, capisce il calcio e ha una mentalità anche molto offensiva. Non è mica facile vincere con Milan e Juve: lui ci è riuscito".

Su Stefano Pioli

"Sono anni che il Milan gioca bene, Pioli mi piace molto. La squadra è piacevole da vedere e brillante, fa le cose migliori e molto interessanti. Sicuramente è in crescita, si sta trasformando, ha anche preso ragazzi di ottima qualità".

Su Adli

"Adli non è una sorpresa: ho letto le sue parole d'amore e ho capito che dev'essere molto milanista. Queste cose piacciono a tutti: sia a società e a compagni sia, ovviamente, ai tifosi. E non è mica facile dire queste cose, quando per un anno non hai giocato. Ha personalità, è un bravo ragazzo. Tutta la squadra, insieme, aumenteranno anche la loro esperienza internazionale".

Su Leao

"Farebbero fatica tutti a fermare Rafael Leao. È un campione, anche se con il linguaggio del corpo, con quei movimenti indolenti, a volte può irritare. Ma è un giocatore solare, bellissimo, che non ha paura di sbagliare, non ha il braccino corto come il Milan quando incontra l'Inter".

Sui derby di questa stagione

"Il Milan ha perso molti derby ed ora ha l'ansia da prestazione. Sono colpiti da una specie di "sindrome nerazzurra". Ma solo contro l'Inter, perchè con le altre non ci pensano".

SEGUI ROSSONERISIAMONOI SU TWITTER

Su Milan-Lazio

"Penso che oggi sarà una partita divertente: la Lazio si riprenderà. I tifosi biancocelesti dovrebbero essere contenti di fare la Champions League e avere giocatori così eccellenti".

Su chi può essere il suo erede oggi

"Non voglio fare paragoni. Dico solo che Di Lorenzo, per me, è il migliore di tutti. È completo, sa fare entrambe le fasi, crossa, segna. È molto forte".

Su Calabria

"Quando sta bene, si muove ad altissimi livelli. Calabria è completo, capisce il gioco, interpreta bene le posizioni. Sinceramente, non capisco perché non è nel giro della Nazionale. La merita"

Sui momenti più belli con il Milan

"Ho vissuto tantissimi momenti belli. Ho vinto tre Coppe dei Campioni da giocatore e due da allenatore, come vice di Ancelotti. Forse uno dei momenti più emozionanti è stato quando siamo tornati da Como, nel 1988, dopo lo scudetto e la sera siamo entrati a San Siro, dove ci stavano aspettando i nostri tifosi. Bellissimo, qualcosa di meraviglioso".

Su Arrigo Sacchi

"Ovviamente mi sento ancora con Arrigo Sacchi. Ho letto un libro di Ancelotti in cui dice che la prima volta che l'ha visto, gli sembrava un pazzo scatenato. Un fora de testa. E invece, dopo qualche tempo, ha capito che era un genio. Io sono d'accordo"