SCARONI MILAN - Il Milan è arrivato a Dubai per il ritiro invernale al caldo. Ad accogliere la squadra c’era Paolo Scaroni. Nella città degli Emirati Arabi il presidente ha accolto anche La Gazzetta dello Sport ha cui ha rilasciato una lunga intervista. Queste le sue parole.
"Vedo tutti ottimisti, da Maldini a Pioli. Perché non dovrei esserlo io?".
"Nella gestione cinese ero in costante apprensione. Per il prestito concesso, Elliott mi volle in sua rappresentanza nel consiglio d’amministrazione. Un anno di inferno, la situazione finanziaria era sempre leggermente sotto i parametri richiesti, ogni intervento di Yonghong, anche se di pochi milioni di euro, arrivava all’ultimo momento disponibile.
Dovevamo insistere come pazzi. Alla stretta finale, quando non ha potuto rimborsare il debito e il club è passato tra le proprietà di Elliott, ho tirato un sospiro di sollievo. Ci sono stati altri momenti difficili, penso al 5-0 di Bergamo, prima di vivere questi anni magici".
"In Italia ci siamo posti come modello. Elliott è stato un azionista responsabile che comunque ha fatto gli aumenti di capitale necessari e investito cifre pesanti: oltre 700 milioni. È stato un precursore, in un certo senso obbligato: tutto il calcio andrà così, non è più il tempo del presidente mecenate con ampio portafoglio. Il Fair play finanziario lo impone: in Italia consideriamo logico 'perdere' nel bilancio, ma dovrebbe essere l’opposto.
Il Bayern Monaco guadagna da quasi trent’anni consecutivi. Il calcio è una macchina, i soldi sono la benzina. Il dibattito ideologico è sterile: il calcio, la Lega, non vogliono far pena a nessuno ma dovrebbero farla. Senza soldi, si blocca la macchina. Non si compete, si ferma il sistema: per avere ambizioni servono risorse".
"Il dibattito pubblico si è concluso e in poche settimane aspettiamo la relazione del Comune. Se suggeriranno modifiche fattibili, eseguiremo. Se chiederanno stravolgimenti, no grazie. Abbiamo pensato a un impianto diverso, con due anelli e sviluppato in verticale, per permettere una visione ottimale da tutte le posizioni: per questo potrebbe arrivare a contenere dai 65mila ai 70 mila spettatori.
In parallelo seguiamo altre strade: una porta a Sesto San Giovanni, ma non è l’unica. Dove si sblocca prima, procederemo. Ristrutturare San Siro? Tecnicamente impossibile. Non esiste uno stadio altrettanto capiente, o anche un po’ meno, nel raggio di trenta chilometri. Quando San Siro diventerebbe inagibile, dove spostiamo le squadre?".
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"Mi dicono che a Milano e nel Milan si trovi molto bene, che è motivato. So che Maldini sta trattando e per quanto ho appena detto se tratta lui, sono tranquillo".
"Sì e ne siamo molto orgogliosi. Il Milan lo ha rivitalizzato, c’è un po’ del nostro merito anche nei successi della Francia".