SACCHI INTERVISTA PIOLI: L'ex allenatore del Milan, Arrigo Sacchi ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport soffermandosi su cosa potrebbe fare Stefano Pioli per uscire dalla mini-crisi in cui è entrato soprattutto in attacco.
Sacchi apre così: "Quando non gioca di squadra, il Milan perde. Questo purtroppo nell'ultimo periodo è capitato spesso. Penso alle sconfitte contro la Juventus e contro il Psg, ma anche a quella contro l’Inter. Qualcosa va modificato".
"Pioli? L’allenatore è sempre responsabile, questo lui lo sa. Deve dare chiarezza a quello che vuole fare. Deve spiegare ai giocatori come devono stare in campo, come si devono muovere; devono essere un blocco unico, non più lungo di trenta metri. Così ci può essere collaborazione tra i reparti. Se invece vogliono restare lunghi, peggio per loro".
CHIEDA A BARESI: "La difesa? Vanno per conto loro. Vedi Thiaw contro la Juve, nessuno dava copertura. Era Thiaw contro Kean, allora non giocate a zona ma uno contro uno... Siccome Franco Baresi è ancora in società, che chiedano a lui come si deve fare. Non c’è sintonia, non ci sono raddoppi di marcatura, bisogna fare delle buone diagonali che siano efficaci. Per non parlare delle distanze, che sono fondamentali e non vengono rispettate. Pioli deve lavorare parecchio partendo da un principio: i difensori, prima di tutto, facciano i difensori e siano in posizioni corrette".
FUORI CHI NON È CON LUI - "Deve prendere in mano la situazione e organizzare la squadra secondo principi chiari. Il gruppo deve essere unito, tecnicamente, tatticamente e nello spirito. L’allenatore deve essere convinto delle sue idee e trasmettere questa convinzione ai suoi ragazzi. Faccia loro vedere dove hanno sbagliato, così non sbaglieranno più. E se c’è qualcuno che mette zizzania, lo tenga fuori".
L'ATTACCO? "Contro la Juve, quando sono rimasti in dieci non sono più riusciti a fare un tiro in porta. Eppure nel primo tempo avevano dominato. Se una squadra è ben organizzata, anche in dieci può causare pericoli agli avversari. Giroud non rientra, Leao non rientra. Così vengono a mancare la collaborazione e l’intensità di gioco. Non si può fare pressing perché la squadra si riduce a sette-otto elementi, anziché undici".
CALABRIA? "Brutta uscita, trasmette confusione. Sicuramente sono parole pronunciate a caldo dopo la partita e questo dimostra poco rispetto verso l’allenatore. Questo sfogo fa capire che sotto c’è qualcosa, che non è tutto rose e fiori. E dunque bisogna intervenire al più presto per evitare che la faccenda si complichi".