Razzismo nel calcio, Taison e quel dito medio puntato ai tifosi: "Non starò mai zitto davanti ad un atto disumano"

RAZZISMO TAISON SHAKHTAR – Clamoroso caso di razzismo, l’ennesimo di questa triste stagione, durante Dinamo Kiev–Shakhtar Donetsk, gara valevole per il massimo campionato ucraino. Il pubblico di casa ha bersagliato due giocatori ospiti, Taison e Dentinho, con insulti a sfondo razzista. Al punto tale che il primo non ha trattenuto la rabbia e, ripetendo il gesto di Balotelli durante Verona–Brescia, ha scagliato con forza il pallone verso il settore dal quale provenivano gli ululati. L’attaccante brasiliano non si è fermato qui però: in un impeto di giustificata rabbia ha poi fatto il gesto del dito medio verso la medesima porzione di stadio, venendo successivamente espulso dal’arbitro e scoppiando poi in un pianto dirotto. Il giocatore il giorno dopo non appare minimamente pentito del suo comportamento, rincarando la dose con un post su Instagram. Contenente una didascalia molto chiara di cui ora riporteremo i passi salienti.

Taison si ribella ai razzisti

"Amo la mia razza, combatto per il colore, tutto ciò che faccio è per noi, per amore. Non starò mai zitto di fronte ad un atto così disumano e spregevole. Le mie lacrime erano di indignazione, ripudio e impotenza, impotenza perché non potevo fare nulla in quel momento. Ma ci viene insegnato fin da subito ad essere forti e a combattere! Combattiamo per i nostri diritti e per l’uguaglianza! Il mio ruolo è combattere, battermi forte sul petto, sollevare la testa e continuare a combattere sempre! In una società razzista, non è sufficiente non essere razzisti, dobbiamo essere antirazzisti! Il calcio ha bisogno di più rispetto, il mondo ha bisogno di più rispetto! Grazie a tutti per i messaggi di supporto! Continuiamo la lotta …No al razzismo".