Pellegatti: "Questo Milan mi ricorda quello dello scudetto del 1998/99"

PELLEGATTI - Carlo Pellegatti, giornalista famoso per la sua fede rossonera, ha parlato al sito della Roma a due giorni dalla sfida che lunedì opporrà il suo Milan proprio ai giallorosso.

Le parole di Pellegatti

"Il Milan oggi non è una squadra facile da battere, perché ha molta fiducia in se stessa, ha una grande autostima. E sotto il profilo tecnico, Pioli ha costruito un gruppo molto organizzato: Ibra è il punto di riferimento avanzato, ma Kjaer e Romagnoli lo sono per la parte arretrata. Mentre Bennacer e Kessie sono tra i più forti centrocampisti in Europa. Questo mix fa sì che il Milan abbia vinto 8 partite consecutive e che nelle ultime 10 gare abbia segnato sempre almeno due gol. Dunque, l'undici di Pioli è bravo in difesa e prolifico in attacco".

Ibrahimovic

"Con tutto il rispetto per Dzeko, Ronaldo e Messi, di questo Ibrahimovic non può fare a meno nessuno. È un giocatore infinito. È un punto di riferimento non solo tecnico e tattico come dicevo prima, ma anche perché riesce a far salire il livello di tutti i compagni. Si sa gestire, sa di avere una precisa autonomia: è intelligente. È un fuoriclasse. Non mi sorprenderei se andasse avanti ancora qualche anno".

Scudetto

"Voglio rispondere come Pioli: sulla carta ci sono tre, quattro squadre più attrezzate del Milan, ma in campo non vanno i pronostici. Vedremo come reagirà la squadra alle prime bufere. Ma il fatto che non perda da 21 partite, significa che è un gruppo convinto, è un gruppo forte. Lo dicono i numeri. Dopo l'Inter, la Roma sarà un altro gran bel test".

La Roma

"È ancora un filino altalenante, però è sempre la Roma: ha dei calciatori forti, ha una rosa attrezzata. E poi lì c'è Dzeko, l'Ibra della Roma. Mentre Ibrahimovic è il Dzeko del Milan. Sarà una bella sfida tra loro due".

Ricordi di Pellegatti

"Questo Milan mi ricorda quello del 1998-99. Quando il Milan ha vinto il campionato negli ultimi 30 anni, è sempre stato superiore alle altre squadre. L'unica sorpresa risale a quella stagione, quando i rossoneri hanno vinto il testa a testa con la Lazio: il Milan non era certamente favorito per il titolo".