Milan, è già scattato il toto-panchina per il prossimo anno: Allegri o Rangnick? La dirigenza è divisa...

MILAN ALLEGRI RANGNICK - Domenica sera probabilmente il Milan ha dato l'addio definitivo alle speranze di acciuffare il quarto posto. Troppo ampio il divario accumulato dalla zona Champions - 10 punti il distacco dall'Atalanta, ndr -, e troppe le squadre che precedono i rossoneri in classifica. Quello che a tutti gli effetti sarebbe stato un miracolo sportivo, e che sarebbe stata garanzia per Pioli di essere confermato alla guida tecnica dei rossoneri, sembra svanito. Ed allora immancabilmente si torna a programmare il futuro con profili differenti a cui affidare la panchina. La Gazzetta dello Sport oggi in edicola illustra i nomi caldi che la società avrebbe individuato per rilanciare il Milan ai livelli che gli competono.

Milan, Allegri è il prescelto da Maldini e Boban

Massimiliano Allegri è sempre stato nei pensieri della dirigenza milansta. Per lo meno per coloro che guidano la parte sportiva dei rososneri, e cioè Paolo Maldini e Zvonimir Boban. Il tecnico toscano, che ha rifiutato diverse offerte anche prestigiose provenienti dall'estero nella stagione in corso, ha sempre dichiarato di voler restare in Italia. E chi meglio di lui, ultimo vincente sulla panchina rossonera e grande conoscitore dell'ambiente, potrebbe essere garanzia di una rosa di calciatori giocoforza all'altezza di grandi obiettivi? È il pensiero di molti tifosi ed anche di molti addetti ai lavori. E soprattutto di chi dirige l'area tecnica. Ma non tutti, all'interno della società Milan, la pensano in questo modo.

Panchina Milan, Gazidis punta Rangnick

Come riporta il quotidiano milanese, Ivan Gazidis vorrebbe Ralf Rangnick, ex tecnico del Lipsia ed ora Head of sport and development soccer del gruppo Red Bull, alla guida del Milan. Il profilo del tecnico-manager tedesco sembrava tramontato negli ultimi giorni, ma evidentemente la volontà di dare un nome ed un cognome nuovi alla rinascita del progetto Milan, avrebbe fatto riprendere quota all'idea già lanciata qualche settimana fa. Certo è che la differenza di vedute e di programmi tra l'area tecnica da un lato e l'Amministratore Delegato dall'altra, non aiuta in direzione di una linea comune che mai come oggi sarebbe necessaria per dare forza e sostanza al rilancio del Milan.