BOBAN INTERVISTA MILAN - La Gazzetta dello Sport ha intervistato Zvone Boban, dirigente sportivo ed ex calciatore croato. Alle pagine del quotidiano ha affidato pensieri e analisi sul calcio in generale e sul presente del Milan.
"Il Milan. Lo scudetto è stato anche più bello di quello di Perugia nel 1999, ma la vera sfida ora è ripetersi. Ma mi incuriosisce anche la ricostruzione del Napoli dopo tanti addii importanti".
"A Paolo Maldini e Massara che poi mi hanno passato Pioli sul pullman di ritorno da Sassuolo. Allo stadio c’erano mio padre e mio figlio, pazzi rossoneri. Io ero nel buio della mia camera a vedere gli scacchi su youtube, non avevo il coraggio di guardarla".
"Rifarei tutto? Assolutamente sì, questione di principio e dignità. Non mi dipingo come un santo, non lo sono, ma andava fatto. Dispiace quanto accaduto, ma ne vado fiero".
"Paolo ha lavorato benissimo e gli vanno riconosciuti tutti i meriti, lui è fondamentale. Stefano è stato grande nel creare uno spirito di gruppo pazzesco, non ha mai mollato un centimetro e merita grandi complimenti. Qualche volta non la vediamo allo stesso modo, ma è il bello del calcio".
"No, non fa bene, ma capisco se continuerà perché so come ragiona. Tutti noi milanisti, io in particolare, gli saremo grati per sempre. Hai detto bene: con Zlatan è cambiato tutto, lui ha cambiato tutto. Ibra è unico".
"Quando giochi per il Milan, la consacrazione è senza tempo, deve avvenire in ogni partita, ogni anno. Loro due sono stati straordinari l’anno scorso, hanno enorme qualità e talento e sono stati decisivi nelle partite più importanti. Quest’anno, credo e spero sarà l’anno di Bennacer, una persona e un giocatore straordinario, ingiustamente sottovalutato".
"Ha classe, personalità e vede tutto. Ho dubbi per quel che riguarda la velocità, che ci vuole per essere un fuoriclasse. Certamente è da Milan, è un talento".