ALBERTINI - I paragoni tra il Milan attuale e quello del 1998/99 si sprecano. Attraverso i microfoni di Rete 8 Sport, ne ha parlato un altro protagonista di quel tricolore a suo modo storico, ovvero il metronomo Demetrio Albertini. L'ex centrocampista rossonero ha parlato della squadra di Stefano Pioli che a suo dire può davvero farcela a chiudere davanti a tutti.
“Il Milan deve credere alla vittoria del campionato. Soprattutto per due motivi: il primo è che sta dimostrando grande continuità. Dopo il lockdown non ha mai perso, quindi la squadra non è più una sorpresa. Il secondo motivo è che una squadra ambiziosa deve sempre puntare al traguardo massimo. Almeno questo è ciò che mi hanno sempre insegnato quand’ero calciatore. Il Milan manca da troppo tempo a giocarsi uno Scudetto e ad essere tra le prime quattro. Il DNA rossonero impone di puntare a determinati obiettivi, compreso lo Scudetto”.
Le similitudini con vent'anni fa non mancano. ""Ricordo che ci furono grandissimi festeggiamenti, soprattutto perché venivamo da due stagioni molto difficili e dovevamo costruire un nuovo percorso, con mister Zaccheroni. Ad aprile eravamo a ridosso della Lazio che era prima in classifica e lì capimmo che potevamo davvero vincere quel campionato. La partita più importante probabilmente fu quella vinta contro la Sampdoria nei minuti di recupero, con gol di Ganz. Mi auguro che il Milan possa fare altrettanto quest’anno”.