Maldini a tutto campo: "Difficile trovare un giovane che mi abbia deluso: vi spiego come scelgo un difensore sul mercato..."

2 Dicembre 2020
- di
Arianna Botticelli
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Tempo di lettura: 3 minuti

MILAN MALDINI INTERVISTA - Stavamo giustappunti parlando, in questo articolo, della grande capacità di Maldini di operare sul mercato. Nemmeno a farlo apposta, è lo stesso direttore tecnico, attraverso un'intervista rilasciata ai microfoni di DAZN, a svelare parte dei segreti insiti nell'esercizio del suo ruolo. Ecco le parole di Maldini, il quale ha spaziato su diversi argomenti della galassia Milan.

L'intervista a Maldini: sul suo ruolo nel Milan

"Credo di essermi preparato 9 anni facendo tutt'altro. Ho cercato di riprendere in mano la mia vita e seguire le cose che avevo tralasciato: la famiglia, i figli, che ho seguiti nel percorso scolastico e in quello calcistico, mia moglie e anche gli amici, poi ho fatto cose che nella mia vita non avrei mai fatto. Mi sono goduto questi anni come un ritorno alla normalità. Mi sono preparato staccandomi da quella che era la realtà del calcio, seguendo comunque il Milan e il calcio, ma con un occhio distaccato. Magari non ero prontissimo perché è stata una cosa improvvisa: ero a Miami e mi ha chiamato Leonardo: 'Devi essere qua tra 10 giorni, dobbiamo partire insieme, ti voglio con me'. È stato facile dire di sì. Nel recente passato c’è stata la possibilità di entrare nell’altro gruppo con Fassone e Mirabelli, ma non ci siamo trovati d’accordo su determinate cose. C’era anche la possibilità di entrare con Barbara. La mia scelta, oltre ad un interessamento del PSG sempre attraverso Leonardo, è sempre stata legata ai colori rossoneri".

Maldini, i criteri nella scelta di un giocatore

"Nessuno ha la possibilità di vedere tutte le partite. Devi avere all’interno del club uno scout che lavori nella tua direzione. Tra te e il reparto scouting devi iniziare a conoscere quello che tu vuoi e loro magari ti dicono quello che ha funzionato statisticamente negli ultimi cinque anni rispetto ai cinque anni precedenti. Parliamo ad esempio della difesa. Un difensore per me è abbastanza facile da leggere, ma prima veniva richiesto un giocatore che stava bene in un reparto, adesso andrei a prendere un giocatore che è forte nell'uno contro uno, poi gli insegni a stare bene nel reparto. La cosa difficile da insegnare è la forza nell'uno contro uno, la concentrazione, è una cosa che manca. In questo momento, soprattutto per la nostra maniera di giocare ma anche la situazione del calcio in generale, andrei a prendere un difensore forte nell'uno contro uno, al quale poi l'allenatore possa insegnargli di stare all'interno di un reparto".

Maldini sul ruolo dell'allenatore nel calciomercato e su Pioli

"L'allenatore ha un ruolo importante. Ha un’idea di gioco. L’allenatore vede la squadra che ha e vede anche quelle che sono le necessità. Quello che chiediamo all’allenatore è darci dei profili. Credo che i nomi li debba scegliere il club, il quale deve incidere sotto tutti i punti di vista, sia da quello economico sia dall’età del giocatore stesso. Deve avere anche una visione che va al di là di quella che potrebbe essere l’anno dopo. Pioli è bravo nel trasmettere i suoi pensieri. Lo fa con un vigore che non ti aspetti. Vedendo la sua carriera magari non sempre ha confermato quello che ha fatto vedere all’inizio. A volte dobbiamo fermarlo noi. È una caratteristica che non gli riconoscevo".

Maldini sui giovani del Milan

"Difficile trovare uno che mi abbia deluso. Duarte è stato sfortunato, ha avuto tanti infortuni. Il talento di Leao è sotto gli occhi di tutti, può arrivare a livelli incredibili. SaeleDa Bennacer a Saelemaekers passando per Rebic: grazie a Maldini questo Milan vale oromaekers è stato frutto del nostro scouting, non conoscevo Alexis. Noi cercavamo un terzino destro in quel momento lì, o uno che in previsione un giorno potesse giocarci. Abbiamo visto questo ragazzo che giocava a destra, a sinistra, come terzino, da numero dieci, con un'intensità tale che dopo che gli dai la palla lui c'è. Bennacer ha grande personalità".

L'apporto di Ibrahimovic e il paragone con Van Basten

"Zlatan rompe le scatole in una maniera impressionante. Il nostro era già un gruppo competitivo, ma forse i ragazzi venivano un po' frenati dalle responsabilità. Ibra è arrivato e si è preso tutte le responsabilità. Il paragone con Van Basten? Sono due super campioni. Fare una classifica è difficile. Baresi e Van Basten erano quelli che avevano qualcosa in più degli altri. Marco, purtroppo, ha dovuto smettere nel suo momento migliore. Ibra, per quello che ha fatto e che sta facendo, è senza dubbio a quel livello lì. Per fare certi cose devi essere un grande campione non solo in campo, ma anche fuori. Il campione riconosciuto da tutti è quello che è campione in tutto".

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