MILAN BONERA CONFERENZA STAMPA - Con la riscontrata positività al Covid-19 di Stefano Pioli, e successivamente del suo vice Giacomo Murelli, tocca a Daniele Bonera l'onore e l'onere di guidare in panchina i rossoneri nella difficile trasferta di Napoli. Alla vigilia del big-match del San Paolo, l'ex giocatore del Milan ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole.
"Non mi formalizzerei sull'importanza della gara, tutte sono importanti. Non lo vedo come un esame finale, credo nella responsabilità della squadra. E' solo un piccolo tassello. Sarà una partita difficile, il risultato ha molte variabili, ma è fuori di dubbio che andremo a Napoli per imporci".
"Sono stato indirizzato da quello che mi è stato insegnato e da quello che sto apprendendo da mister Pioli. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda. La pressione l'avrò io così come i giocatori, siamo contenti di come abbiamo lavorato, da questo punto di vista siamo sotto pressione ma tutti tranquilli. L'assenza di Pioli? Non mi sono mai sentito solo. A livello tecnologico abbiamo avuto un grande supporto e ringrazio la società. Durante la partita di domani non so se saremo collegati. Potrebbe crearsi confusione, abbiamo pensato di fare una riunione pre gara e poi se dovessero esserci informazioni importanti faremo un check a fine primo tempo".
"Stiamo bene, anche chi è arrivato tardi dalle nazionali, tutti bene tranne Leao che ha avuto questo problema e verrà rivalutato tra 10 giorni. Per il resto massima disponibilità. La sosta? É evidente che si arrivava da un tour de force importante, a livello mentale i giocatori hanno staccato ma quasi tutti erano con le nazionali. Senza il campionato ha portato un clima più disteso".
"Rebic è un giocatore importante, deve avere una condizione buona per le sue caratteristiche, sappiamo che non è al 100% perché il problema al gomito lo condiziona nella gestualità. Non ci voleva l'infortunio di Leao ma in quella zona abbiamo tante soluzioni. Ibra aveva bisogno di staccare anche mentalmente, si è presentato come sempre da capo gruppo, sappiamo la sua importanza. La squadra è cresciuta in tutti i suoi elementi come responsabilità e cultura del lavoro. Vedere i giocatori che tornavano dalla nazionale solo per salutare e fare terapie mi ha riempito di orgoglio. Kessié rigorista? Lo ha detto Ibra, alzo le mani, se lo ha detto lui sarà Franck".
"É stato un amico in campo e lo è anche fuori dal campo".