MILAN SHEVCHENKO CORONAVIRUS - Andrij Shevchenko, bandiera del Milan e ora commissario tecnico dell'Ucraina, ha rilasciato una intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha parlato dell'emergenza Coronavirus in Italia.
"Milano ha un cuore grande e anche grandi competenze ospedaliere. Lo so per esperienza: i medici e gli infermieri sono bravissimi, competenti e grandi lavoratori. Ce la faranno anche se si trovano in difficoltà. Ce la farà l’Italia. Io amo tanto l’Italia, è il mio secondo paese, non la divido fra milanisti interisti e juventini, così come non divido Milano fra chi tifa rossonero o nerazzurro, e non soltanto perché tutti a Milano mi hanno sempre trattato con simpatia. Amo Milano, amo l’Italia, non ho dubbi che il peggio passerà. L’Italia ha soltanto pagato lo scotto di essere il primo paese europeo ad affrontare l’emergenza. Il governo si è mosso bene. Poi qualcuno parlerà di ritardi o altro, ma mi sembra che ci sia stata una presa di coscienza positiva. Magari i giovani non avevano capito bene la gravità della situazione. Bisogna avere la forza di chiudersi, in alcuni momenti è essenziale, come comunità e come individui. L’Italia è un paese allegro, la gente è abituata ad uscire, a interagire. Ha avuto bisogno di tempo per comprendere. Mi pare però che le scelte siano state fatte nei momenti giusti e che le persone si siano adeguate".
"Quale partita si dovrebbe riguardare? A caldo è facile rispondere: la finale di Old Trafford, Champions League, Milan-Juve. Ma anche la finale del Mondiale 2006, o per i milanesi chiusi in casa tanti derby. Sempre con l’idea che ce ne saranno ancora di migliori. Perché l’Italia è forte nelle difficoltà, e Milano è cocciuta oltre ad essere bella".