SUSO MILAN - Dopo le anticipazioni dei giorni scorsi, sabato è uscita l'intervista integrale di Jesus Suso a Sportweek.
“Sappiamo di dover dare di più per il Milan, per la sua storia e per i suoi tifosi. Stiamo attraversando un momento negativo, ne siamo consapevoli ma lavoriamo duramente ogni giorno per cercare di uscirne. Siamo il Milan e la mediocrità in un club come questo non può essere accettata. Sono il primo a non essere soddisfatto delle mie prestazioni, ma non è una questione di pressione o di critiche. I tifosi hanno diritto di criticare. L’ho scritto su Instagram dopo la Spal: un gol non cambia la storia. Non cancella i fischi, meritati, o le critiche, giuste. È un momento in cui non riesco a esprimermi ai miei livelli ma sono sicuro che presto tornerete a vedere il miglior Suso. Fidatevi”.
“Penso che le responsabilità debbano prenderle i giocatori forti, quelli dai quali la gente si aspetta che facciano la differenza, più e meglio di altri. Per me non c’è problema. Se mi chiedono: “vuoi prenderti responsabilità?”, io rispondo di sì. Credo di aver fatto molto bene anche in situazioni di difficoltà della squadra, ma ripeto: so che queste prime giornate di campionato non sono state positive né per me, né per tutto il Milan”.
“Siamo un gruppo giovane, consapevole di dover crescere. La gente finora si è comportata benissimo. Dimostrando molta pazienza. L’anno scorso siamo arrivati a un punto dalla Champions, non si può dire che abbiamo fatto male. In questa stagione abbiamo cominciato male, ma c’è tempo per recuperare. A me piace tanto stare qua. Potevo andar via per due anni di fila, e non l’ho fatto. Sono rimasto qui perché così volevo. Io sono costato zero: per essere costato niente, credo che il mio rendimento al Milan sia stato buono. Quindi, se mi chiedi se sono contento di quel che ho dato, ti rispondo: sì, molto”.
“A novembre-dicembre inizio a soffrire di pubalgia. Quest’anno ho cominciato a sentire male all’adduttore già a settembre, contro la Lazio non ho giocato per lo stesso motivo. È un problema che mi si ripresenta ogni anno e che non si riesce a risolvere”.