Thiaw: "Il Milan un sogno, tutto è iniziato contro il Tottenham"

23 Agosto 2023
- Di
Vincenzo Zurzolo
L'esultanza di Malick Thiaw: l'intervista del difensore del Milan
Tempo di lettura: 2 minuti

THIAW MILAN INTERVISTA - Il difensore del Milan Malick Thiaw ha concesso una lunga intervista a SportsBild, in cui ha parlato del suo primo anno con la maglia rossonera.

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Thiaw racconta il trasferimento al Milan

"A volte devo darmi un pizzicotto per capire quanto sia passato in fretta. Sembra di essere in un sogno. A livello sportivo il cambiamento è stato molto grande. Da Düsseldorf, dove vivevo prima, a Milano, il cambiamento non è stato così duro; si passava da una grande città a un'altra... Ma la mia vita è cambiata radicalmente. Ho lasciato genitori e fratelli per la prima volta, vivo qui con mia moglie. All'inizio era tutto nuovo e difficile, soprattutto a causa della lingua. Ma l'associazione ha esperti per ogni settore della vita che aiutano. Nel frattempo ho conosciuto bene i miei compagni di squadra, facciamo cose nel tempo libero. Mi trovo bene, la città è un sogno, la gente è gentile".

I miglioramenti dall'arrivo in Italia

"Sono diventato più maturo e responsabile. Sono più onesto con me stesso, e più autocritico. Conoscere un club così grande come il Milan è stato incredibile. Lo conoscevo solo dalla PlayStation: da bambino giocavo a Pro Evolution Soccer con il Milan e Ronaldinho. Quando sono andato a fare le visite mediche e ho visto la maglietta con il logo del Milan, non ci credevo. Ero orgoglioso e felice in quel momento. Mi sono scattato subito un selfie".

Una leggenda del Milan che ancora ricorda

"Mi è sempre piaciuto Kevin-Prince Boateng. In generale, mi ci sono voluti alcuni giorni o settimane per capire che stavo davvero giocando per il Milan".

Su Ibrahimovic

"Zlatan è stata la seconda persona che mi ha parlato al Milan. La squadra aveva una partita, io ero in sala pesi, in bicicletta. Lui si è avvicinato a me. Io sono alto, ma lui mi sovrastava in altezza e larghezza. È stato un momento cruciale. Non avevo paura di Zlatan, ma avevo rispetto. Ero felice di condividere lo spogliatoio con una delle più grandi personalità del calcio degli ultimi decenni. Mi ha detto 'Benvenuto'".

Sul percorso in Champions League

"Non sono stato scelto per la squadra fino alla fase a eliminazione diretta. Lì è iniziato tutto per me, nella sfida contro il Tottenham e Harry Kane. Quando ho sentito per la prima volta l'inno della Champions sul campo di San Siro, mi è venuta la pelle d'oca su tutto il corpo e ho pensato: wow! Sono grato di poter vivere tutto questo. La partita è stata incredibile: nell'undici titolare, in Champions League, contro Kane. È andata molto bene per me. Dopodiché ho capito cos'è realmente la Champions League".

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