Serie A e Coronavirus, il borsino della ripresa: Udinese contraria, Genoa possibilista. Perdura lo scontro tra Agnelli e Lotito

10 Aprile 2020
- di
Arianna Botticelli
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Tempo di lettura: 2 minuti

SERIE A CORONAVIRUS – In attesa delle nuove disposizioni governative, che dovrebbero giungere nel pomeriggio, le società di Serie A si interrogano al loro interno e tra di loro sull’effetiva possibilità di riprendere le competizioni. Quando ed in che modo. Ecco una carrellata delle ultime dichiarazioni sull’argomento.

Serie A, la posizione dell’Udinese: “Rischiamo di compromettere la prossima stagione per salvare questa a tutti i costi”

Il Direttore dell’area tecnica dell’Udinese, Pierpaolo Marino, si è espresso così ai microfoni di Tuttosport: "Adesso ci vuole pazienza. Per ripartire sarà necessario attendere che la situazione sanitaria si normalizzi. Non possiamo permetterci però di compromettere la prossima stagione per salvare questa. La nostra proprietà ha deciso di non lasciare a casa nessuno. Gli stipendi sono un pochino ridotti ma garatiti. Le decisioni sulla ripresa spettano a che guida il Paese e alle autorità: non a chi governa il calcio".

Coronavirus, Genoa: “Forse ripresa a maggio, ma la salute viene al primo posto”

Enrico Preziosi, presidente del Genoa, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: "Ripartenza a maggio? I dati dicono che si va in quella direzione, ma bisogna essere molto cauti, inutile fare previsioni perché ci sono ancora molti morti. Si parla di meno infetti, di curva che scende, ma bisogna guardare anche ai 600 e rotti morti. Si immagina che maggio possa essere il mese giusto. E’ evidente che noi prima di mettere in campo i giocatori penseremo alla loro salute e a quella dei dipendenti. Ci stiamo preparando ad un discorso comune, non può esserci un caso isolato. Non è che ripartiamo senza un minimo di protocollo. Tutti vorrebbero finire il campionato, anche noi che non abbiamo una classifica che ci conforta. Il campionato deve riprendere solo se ci sono le condizioni. I calciatori non sono robot. Ci vogliono 3-4 settimane dopo due mesi fermi. Si può pensare di giocare a giugno e luglio. L’importante è che questo campionato, che va finito, non comprometta quello prossimo".

Coronavirus e Serie A, ancora scontri tra Agnelli e Lotito

Come riportato dal quotidiano romano Il Messaggero, c’è da registrare un nuovo episodio dei contrasti tra Lazio e Juventus. Il patron dei biancocelesti Lotito ha sempre spinto affinché si riprendesse il campionato, e quindi gli allenamenti, il prima possibile. Il centro sportivo di Formello è stato già sanificato ed è pronto ad accogliere di nuovo i suoi giocatori. La volontà di Lotito è che si riprenda a metà aprile per farsi trovare pronti quando riprenderà il campionato, presumibilmente a giugno. La Juventus pero’ in questo modo non potrebbe arruolare tutti i suoi calciatori stranieri a cui è stato concesso di tornare in patria. Rientrando in Italia infatti questi dovrebbero osservare 14 giorni di quarantena in casa prima di ricominciare qualsiasi attività, allenamenti compresi. Ecco perché Agnelli spinge per la ripresa ad inizio maggio, così che tutte le squadre avranno a disposizione lo stesso tempo per allenarsi prima della ripresa delle partite".

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