SEEDORF MILAN INTER INTERVISTA - Tra gli appassionati di calcio non si fa che parlare di chi si aggiudicherà la lotta scudetto. Si cerca di intervistare più ex possibili e analizzare con loro la stagione e le partite che mancano all’assegnazione del titolo, per capire chi potrebbe avere la meglio. È toccato anche all’ex rossonero Clarence Seedorf in una lunga intervista con il Corriere dello Sport. Per l’ex centrocampista, sarà il Milan a vincere in Serie A, anche se l’intera stagione è stata l’Inter la favorita.
"Me l'aspettavo e a inizio stagione avevo detto che sarebbe stato un torneo più competitivo rispetto al passato, con più squadre in corsa per titolo. Credevo che Juventus e Napoli sarebbero restate 'attaccate' alle milanesi ancora di più, ma non hanno fatto il massimo. Anche la Roma e la Lazio potevano avere più punti".
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"Fin dall'inizio l'Inter è sempre stata indicata come la favorita perché ha la rosa più competitiva ed è campione d'Italia. Ora però il Milan è alla pari dei nerazzurri, in una posizione ottima per vincere lo scudetto dopo tanti anni. Questo duello è positivo per lo spettacolo: in Spagna, Germania e Francia è tutto deciso da settimane, mentre in Italia ci divertiamo ancora".
"Cosa mi piace? E' una squadra con uno spirito molto bello. Si vede da come celebrano i gol, dall'impegno che mettono tutti quando un compagno perde una palla importante. Noto uno spirito positivo, frutto del lavoro di un allenatore molto costante nel suo modo di essere. Pioli infonde serenità alla squadra e i risultati si vedono".
"Molti perché Paolo con la sua presenza garantisce appoggio all'allenatore oltre a trasferire al gruppo la sua mentalità vincente, il dna milanista. Conosco Maldini e so che nei momenti di difficoltà trova sempre quell’equilibrio necessario per aiutare lo spogliatoio, per spingere il gruppo a essere competitivo. Grazie a lui il Milan ha fatto un bel salto di qualità rispetto agli ultimi anni. Ibra? Costacurta e Maldini hanno giocato fino a 41 anni... L'età è un numero e Ibra si mantiene in forma perché fa la vita giusta, sta attento ai particolari. Giocatori in età avanzata possono essere più decisivi di certi ventenni".