SCARONI MALDINI MILAN - Il presidente del Milan Paolo Scaroni, intervenuto nel corso di un evento organizzato da Il Foglio a San Siro, ha rilasciato qualche dichiarazione anche su Paolo Maldini.
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"Non l'ho più sentito, penso che se qualcuno guarda al suo passato con acrimonia significa che non sta vivendo bene il presente. Mi auguro che questo non sia il suo caso, gli auguro ogni soddisfazione".
"È stata una giornata difficile, ci piacerebbe vincere qualche volta contro l'Inter, abbiamo perso troppe volte consecutivamente... Abbiamo superato anche questa, l'Inter ha meritato lo Scudetto".
"Confermo il suo addio? No, non lo confermo, è il nostro tecnico, fino al termine della stagione ci sarà lui. Conto che ci faccia vincere le gare che ci servono per garantirci il secondo posto. Poi a fine stagione si faranno le valutazioni per il futuro, ma vorrei evitare questo tema fino a fine stagione".
"Non è stata una delusione, ma ogni tanto in tribuna mi ritrovavo dietro di me la difesa... Tomori, Thiaw, Kalulu: tutti infortunati, pensavo alla difesa lì anziché in campo. Non è soltanto questo, però è stato un ingrediente negativo della nostra stagione".
"Quando Marotta dice una cosa gli do molto credito, credo sia la persona che intende di più di calcio in Italia. È vero, serve avere calciatori italiani, sarebbe auspicabile. Ma dopo bisogna trovarli, cosa non semplice. Abbiamo riportato a casa Gabbia, è stato utile per la nostra stagione".
"Abbiamo speso 40 milioni per acquistare i terreni a San Donato. Il progetto va avanti come previsto, con i soliti problemi italiani. Basta una minoranza vociante e rumorosa e i sindaci fanno un passo indietro... Vale anche nel calcio. In questo progetto il sindaco Sala ha chiesto di rivalutare l'ipotesi di una ristrutturazione leggera di San Siro; WeBuild dovrà presentare una proposta entro giugno, aspettiamo di capire cosa implichi un progetto simile, in termini di conseguenze e di impatto sul nostro pubblico. San Siro è un tema difficile, ci giocano due squadre impegnate in competizioni internazionali: si gioca almeno una volta a settimana, conciliare questo aspetto con i lavori è sempre stata una criticità".