San Siro, i prossimi passaggi: rogito, ricorsi e demolizione

SAN SIRO INTER MILAN - Il primo cruciale passaggio è stato completato: sebbene per il rotto della cuffia, il Consiglio comunale di Milano ha deliberato positivamente in merito alla cessione dello stadio Meazza in San Siro alle società di Inter e Milan. La votazione, tuttavia, è risultata solamente il prodromo in un lungo iter che comporterà corse contro il tempo, lamenti da parte di oppositori e via dicendo.

San Siro, le prossime tappe del progetto

Come ricostruito da La Gazzetta dello Sport, il primo passaggio in ordine temporale si delinea nella necessità di firmare il famigerato rogito entro e non oltre il 10 novembre. In suddetta data, infatti, scatterà lo spauracchio del vincolo architettonico sul secondo anello: se entro quella data l'impianto milanese dovesse risultare ancora di proprietà pubblica, la demolizione diventerebbe impossibile, e quindi l'intero progetto delle due squadre meneghine andrebbe in fumo in un batter di ciglia. Tuttavia, l'operazione "firma" dovrebbe avvenire entro la fine di ottobre, quindi perfettamente in tempo rispetto alle scadenze. Altro motivo di d'intralcio potrebbero essere i vari ricorsi presentati al TAR da vari oppositori dell'operazione: i motivi sono perlopiù di natura ambientale e procedurale.

Superate anche queste seccature, il piano potrà proseguire con la consegna del progetto definitivo entro la seconda metà del 2026 e l'inizio dei lavori entro la prima metà del 2027. L'obbiettivo sarebbe di poter inaugurare il nuovo impianto entro il 2030/2031. Fino a quel momento, le due squadre giocheranno nell'attuale impianto, il quale, una volta effettuato il trasloco, verrà in gran parte demolito.