INTER MILAN SAN SIRO – Il Corriere della Sera spiega nel dettaglio i passaggi che dovrebbero portare alla demolizione di San Siro qualora il progetto di un nuovo stadio, presentato congiuntamente da Milan ed Inter, dovesse essere accettato dal Comune.
Il primo settore ad essere buttato giù sarà il primo anello, poi toccherà al secondo, al terzo, alle torri, ed infine alle coperture. In gergo tecnico si partirà con quello che viene definito il soft strip out, cioè la rimozione di tutti gli elementi non strutturali: gli impianti, ma anche le porte i controsoffitti, gli elementi di arredo e le pareti divisorie. L'ulteriore fase riguarderà il secondo anello. La demolizione verrà realizzata con macchine a braccio lungo.
A quel punto rimarrebbero in piedi le 11 torri (4 principali, 7 secondarie) che supportano la copertura e le gradinate del terzo anello. Dopo aver puntellato le torri, si passerà a tagliarle a pezzi per favorirne lo smontaggio. A quel punto si passerà alla demolizione delle gradinate del terzo anello e al taglio delle travi. Toccherà poi alle torri secondarie che verranno smontate grazie a macchine escavatrici a braccio lungo. Per le torri principali si pensa di calare a terra l’intero graticcio grazie a un sistema idraulico che lo porterà dai 50 metri di altezza iniziali a 5. A quel punto entrano in azione escavatori dotati di cesoie, che come tanti piranha faranno a pezzi il metallo. L’ultimo capitolo sarà la demolizione delle fondamenta con dei macchinari specifici per l’abbattimento dei dadi di fondazione. Il tutto dovrebbe essere completato in 235 giorni. Meno di 8 mesi.
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