SACCHI CAPELLO MILAN - Quando due leggende della storia rossonera come Arrigo Sacchi e Fabio Capello si esprimono in termini così lusinghieri nei confronti del Milan di oggi, allora vuol dire che la strada intrapresa è davvero quella giusta. I due ex tecnici, vincitori di innumerevoli titoli sulla panchina rossonera, hanno rilasciato due interviste parlando delle possibilità del Milan nella lotta Scudetto. Pur con delle piccole differenze di opinioni - sulla scia delle diverse idee di calcio proposte quando esercitavano il mestiere sul campo, Sacchi e Capello sono fiduciosi sulle potenzialiità dell'undici di Pioli. Ecco le loro parole.
L'ex guru di Fusignano ha parlato così a La Gazzetta dello Sport: "Tutto è possibile quando al vertice c’è un grande club, con storia, stile, competenza, norme e visioni. Gazidis, Maldini, Massara dimostrano grande coesione, serietà e competenza. Il lavoro di Pioli e del suo staff sta dando risultati tecnici insperati. Il Milan vince e convince. I rossoneri si muovono in modo compatto e organico, sostenuti da un collettivo e da uno spirito di squadra che ne aumentano la collaborazione, la comunicazione, la sinergia e l’interiorizzazione. Il gioco scorre velocemente, tutti praticano la fase offensiva e difensiva, tutti sono uniti da un filo invisibile che è il gioco".
Fabio Capello, con un'intervista al Corriere della Sera, si è espresso in questi termini sul Milan di oggi: "Il Milan è da Scudetto. I rossoneri devono pensare in grande. Perché la differenza è sostanziale: sognare in grande possono farlo tutti, pensare in grande no. E il Milan ora può farlo. Anzi, deve. La vittoria di Napoli è stata una prova di forza impressionante. Ma mi ha colpito enormemente anche il successo sulla Fiorentina, per la facilità, la risolutezza. Il Milan lì si è imposto da grande, senza soffrire, gestendo, come le grandi squadre. Senza ansia. E soprattutto, senza Ibra. Gli stessi giocatori un anno fa mostravano timore, incertezza, timidezza. Ora invece esprimono coraggio e determinazione già nel modo di muoversi, di caricarsi, di aggredire la partita".
"Pioli ha meriti enormi che secondo me non gli vengono riconosciuti appieno. Già in passato, con la Lazio, con la Fiorentina, Stefano aveva dimostrato di essere un signor allenatore, con idee, personalità. Aveva bisogno di tempo e di fiducia. Tenerlo quest’estate era la scelta giusta. E ora si vede".