Pioli: "Voglio un Milan che condizioni e non si faccia condizionare. L'arrivo di Ibrahimovic mi ha portato a cambiare modulo. Su Rebic..."

26 Aprile 2020
- di
Arianna Botticelli
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Tempo di lettura: 2 minuti

Stefano Pioli ha raccontato i segreti del suo Milan in una video-lezione sul sito dell'Associazione Italiana Allenatori. L'allenatore rossonero ha spiegato il suo metodo di lavoro e svelato alcuni retroscena, tra cui quello del cambio modulo con l'arrivo a gennaio di Zlatan Ibrahimovic. "La mia squadra – ha spiegato Pioli – deve giocare un calcio che condizioni e che non si faccia condizionare. L'impegno mio e dello staff, è creare un metodo di lavoro che permetta ai giocatori di assimilare più conoscenze e competenze possibili, e metterle dentro un’organizzazione di gioco, dove il singolo talento viene avvalorato e accresciuto".

Cambio modulo

"Con il 4-3-3 abbiamo giocato ottime partite, comandando il gioco come vogliamo fare. Ma un certo punto è mancata qualità nei giocatori esterni, non avevamo la possibilità di avere uno contro uno positivi. E poi l’arrivo di un giocatore di peso offensivo come Ibrahimovic mi ha portato a cambiare situazione e passare al 4-2-3-1. Nessun sistema ti garantisce la vittoria ma sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori è molto importante per ogni allenatore".

Su Rebic

"È tornato dalla sosta natalizia in condizioni mentali e fisiche eccellenti".

Ibrahimovic fondamentale

"Vince tutti i duelli. Calci piazzati? Metto Zlatan sulla prima linea, quella più vicina al portiere, all’altezza del primo palo".

La profondità

"A palla libera, la punta centrale ha l’obbligo di cercare la profondità. C’è sempre spazio da attaccare alle spalle dei difensori anche se sono bassi (come nel caso di Theo Hernandez contro il Bologna). Uno o due a palla libera devono sempre attaccare la profondità, prima o poi la palla giusta arriva. Anche per allungare la difesa che tende a scappare e ti lascia più spazio tra le linee".

Pioli sulle transazioni

"Chi recupera palla deve sempre guardare in avanti, e chi è sopra palla deve attaccare lo spazio, perché è facile trovare una linea impreparata a scappare. Se non è possibile, allora si consolida il possesso".

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