Pioli: "Dieci giorni delicati, abbiamo dato delusioni ai tifosi"

26 Aprile 2024
- di
Redazione RS
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Il tecnico del Milan Stefano Pioli da indicazioni alla squadra contro la Roma in Europa League a bordo campo
Tempo di lettura: 4 minuti

PIOLI MILAN CONFERENZA STAMPA - L'allenatore del Milan Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del big match dell'Allianz Stadium contro la Juventus, anticipo del 34° turno di Serie A.

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Pioli rimarca l'importanza della gara con la Juventus per il Milan

"Deve essere così, anche per i risultati negativi in Europa League e nel derby. Il focus deve essere tornare alla vittoria, sono stati dieci giorni delicati".

L'umore nello spogliatoio

"È "facile" non possiamo soffermarci sulle delusioni che abbiamo dato ai tifosi. Dovremo avere l'orgoglio e la forza di restare compatti per vincere le gare che restano da qui a fine stagione. Siamo professionisti, siamo attaccati a ciò che facciamo. Soffriamo per questo momento, però dobbiamo avere le spalle larghe, rialzarci e buttare in campo le migliori prestazioni possibili".

Che squadra si aspetta a livello emotivo

"Dovremo lottare e dare il massimo, come se fosse l'ultima gara. Dobbiamo ragionare così. Dovremo lottare su ogni pallone, essere concentrati, superare un avversario che sta bene. Vogliamo difendere il secondo posto".

Sulla squadra che ha dato tutto

"Abbiamo dato tutto, ma non siamo riusciti sempre a mettere in campo le nostre migliori qualità. L'Inter da quattro anni ha la squadra più forte del campionato, eppure ha vinto solo due scudetti... Noi non siamo mai stati i più forti del campionato. Abbiamo provato a lottare per le prime posizioni, qualche volta ci siamo riusciti, altre meno. Abbiamo dato tutto mentalmente, però non siamo riusciti sempre ad alzare il livello del nostro gioco".

Il senso da dare alle ultime partite

"Mancano cinque gare, abbiamo molti punti a disposizione, dovremo dimostrare che siamo il Milan. Vogliamo venir fuori da questi dieci giorni complicati mettendo in campo le nostre migliori qualità".

Sul momento negativo

"n questi cinque anni non ci sono state vie di mezzo: o momenti molto buoni o momenti molto negativi. Non so dire se è il più negativo: sicuramente è il più vicino, dunque anche il più doloroso. Se potessi cambiare il risultato dei derby darei tutto ciò che ho per farlo, ma non si può fare. Devo avere le spalle larghe io in primis, capire che fa parte del gioco e del mio lavoro. Dovremo dimostrare fino in fondo chi siamo".

Su Leao

"Domani sarà il capitano. La vive come tutti i suoi compagni, come tutti noi. È stato un dolore forte perdere il derby, vedere i nostri rivali festeggiare... Dobbiamo reagire nelle prossime sfide".

Sulla mancanza di equilibrio nella stagione

"Aspettiamo la fine, poi ognuno farà i suoi bilanci. Ci sono cose positive ma sicuramente anche negative".

Come si è arrivati a questo stato d'animo

"L'eliminazione dall'Europa League e il mese in cui abbiamo preso il distacco dall'Inter. Sono più forti, continui, solidi. Noi non siamo riusciti a mantenere quel livello lì, però non siamo gli unici a non averlo fatto...".

Sul ruolo di Ibrahimovic

"Era qua ieri e l'altro ieri. È sempre vicino a noi. Ci dà fiducia e sostegno per superare un momento complicato. Abbiamo gioito insieme e siamo tristi insieme. Cerchiamo di superare momenti complessi".

Sulle possibilità della squadra di gestire la tempesta

"Deve, anche questa è una prova. Bisogna dimostrare che, se vuoi stare ad alti livelli, devi riuscire a superare le difficoltà più grandi. È un'altra prova di crescita per il gruppo".

Sulla mancata conferenza post-derby

"Non ho voluto non farla, è stata una scelta del club. Mi sono sempre assunto le mia responsabilità, continuerò a farlo".

Sul trend positivo con la Juventus

"Conta dare tutto, essere attenti e determinati, è una gara importante per la classifica e l'umore. Dovremo essere al 100% in ogni situazione".

La priorità anticipata prima del derby

"Le mie scelte erano fatte per essere in primis compatti in fase difensiva, di conseguenza sulle caratteristiche dei calciatori che mi garantivano questa strategia. E dopo anche per avere delle chances in possesso. Il piano ha funzionato fino a un certo punto: quando subisci gol su palla inattiva metti gli avversari nelle condizioni migliori; sanno ripartire con qualità e con tanti giocatori".

Sulla forma di Okafor e Chukwueze

"Stanno bene, sono pronti per giocare. Sta a me fare le scelte".

Ripartire da Theo e Ibra

"Sono scelte che dovrà fare la società. Non ho dubbi sul carisma, le qualità tecniche e umane di Zlatan, non devo fargli io da sponsor. Sono cose che non decido io, lo faranno sopra di me. Non so che ruolo avrà Zlatan, ma lui ama il Milan e vuole il suo bene. Prenderà le decisioni migliori per il suo ruolo e le sue idee. Theo è un calciatore fortissimo, può essere importante per il futuro della squadra".

Su Adli preferito a Bennacer

"Ismael non è ancora al 100%, le due gare con la Roma non mi avevano soddisfatto. Adesso Adli è attento in fase difensiva, è il più affidabile".

Sulle espulsioni nel derby

"C'era molto dentro alla gara. Per domani sicuramente sarebbe stato meglio avere tutti a disposizione, ma non rimprovero nulla".

Sui complimenti di Inzaghi

"Gli fa onore, ma è più facile fare i complimenti agli avversari quando vinci. Onestamente non ricordo lo scorso anno quanti punti si è presa l'Inter dal Napoli, molti credo... Le stagioni cambiano, si azzerano. Il livello è alto, e per essere di quel livello lì la squadra deve essere forte".

Il problema dei gol subiti

"In particolare nelle ultime gare abbiamo trovato avversari pronti a sfruttare i nostri errori. Anche i nostri avversari ne hanno commessi, ma non siamo stati bravi a sfruttarli".

Sulla semifinale della scorsa Champions League

"È stato un errore sottovalutare il cammino nella scorsa Champions, non so da cosa sia dipeso, se abbiamo sbagliato noi o io a comunicare. Però è inutile nascondersi: il fatto che l'Inter abbia vinto lo Scudetto e ci abbia eliminato fa la differenza per tutto l'ambiente. Fino a qualche anno fa, quando il Milan arrivava quinto, sesto, quarto, terzo o secondo e vinceva la Juventus, tutto sommato faceva ciò che doveva fare. Adesso sono i nostri rivali a vincere, gli errori e i limiti vengono rimarcati ulteriormente. Per alzare il livello dovremo avere le spalle larghe, essere più continui, più solidi e giocare meglio, fare tutto ciò che l'Inter ha fatto e noi no. Se abbiamo 17 punti di distacco...".

Cosa temere della Juventus

"È una squadra solida, può trovare la giocata in ogni momento con attaccanti forti e imprevedibili, e con le palle inattive. Ha tutto per essere importante".

Le occasioni per chi ha giocato meno

"Ora non penso a far giocare gente per il prossimo anno, a meno che nelle ultime due-tre giornate il secondo posto non sia al sicuro. Farò giocare chi mi garantisce di vincere".

Sulle motivazioni per la squadra

"Tocca a noi dimostrare come vogliamo finire la stagione. Se pensiamo di affrontare le prossime gare senza la concentrazione necessaria e senza stimoli sarebbe un errore grave. Conosco i miei giocatori, so che non lo commetteranno. Poi le gare ci sono e serve giocarle, soprattutto quella delicata e difficile di domani. Dovremo avere la convinzione di dare il massimo e di vincere".

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