Pioli in conferenza: "Felici di tornare a giocare a San Siro"

25 Agosto 2023
- di
Redazione RS
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Champions League, Milan-Napoli: le parole di Pioli
Tempo di lettura: 4 minuti

PIOLI MILAN CONFERENZA STAMPA - Il tecnico del Milan Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida casalinga contro il Torino, valevole per il 2° turno di Serie A.

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L'importanza dei tifosi del Milan per Pioli

"Spero di aver trasmesso l'amore per i colori che indossiamo. Giocare a San Siro per noi significa essere felici, in un posto sicuro dove la gente ci sostiene con entusiasmo e energia, cercando di prendere tutto quanto da loro. Cercheremo di fare il massimo per soddisfarli".

Su ciò che ha stupito dopo Bologna e cos'è rimasto dall'esordio

"La cosa migliore è la disponibilità dei giocatori. Abbiamo corso tantissimo, probabilmente non benissimo, ma la voglia di sacrificarsi per la squadra è stata totale, ed è un grande punto di partenza. Lukaku? Da allenatore preferirei che il mercato finisse prima dell'inizio del campionato, non capisco perché non si trovi una soluzione a questo. Ho un club preparato e organizzato che saprà cogliere le occasioni migliori, se ci saranno".

Su Leao

"Sta facendo da più anni questo step, in campo soprattutto, mentre fuori è già al top. Lavora in modo continuo, positivo e partecipativo. Vorrei facesse qualche rincorsa in meno, vorrebbe dire che prende già la posizione possibile sull'inizio azione degli avversari, ma ci stiamo lavorando".

Il debutto dei nuovi a San Siro e il Torino

"I nuovi saranno contenti di giocare a San Siro, saranno contenti, anche se vengono da ambienti già importanti. Ma San Siro è San Siro, e i nostri tifosi sono unici; proveranno emozioni che resteranno dentro, mi auguro traggano tanta positività. Affrontiamo una squadra che nelle ultime 4 trasferte dello scorso campionato ha vinto 4 volte. Può crearci difficoltà, ma sappiamo come impostare la partita, come la vogliamo affrontare. C'è molta positività e concentrazione, per cercare di sfruttare il fattore casa".

Il numero di giocatori ideale

"Meno di 30 sicuramente... Vorrei una squadra con doppi ruoli e attingere da ragazzi giovani, che meritano di lavorare con noi. Credo in una rosa di 25 giocatori, più i giovani che possono lavorare con noi".

Sulle differenze con lo scorso anno

"I confronti col passato sono difficili; ogni partita e ogni stagione fanno storia a sé. Mi piace tanto come il gruppo si sta allenando: i vecchi hanno accolto benissimo i nuovi, e i nuovi si stanno sforzando al massimo per imparare tutte le situazioni nuove. Credo che siamo a un buon livello di conoscenza reciproca, ma ci vorrà tanto tempo. Abbiamo cambiato qualcosa nel modo di difendere e di costruire; ogni partita e ogni giorno ci serve per capire a che punto siamo. Sono contento di ciò che sto vedendo, la prova vera sarà quella di domani sera, contro un avversario tosto. Meglio di così non potevamo prepararci in questi giorni".

Sugli esuberi

"Sono valutazioni che faremo il 2 settembre, se ci saranno opportunità o situazioni che non possono andare a buon fine. Vedremo".

Su Reijnders

"Non amo i paragoni, credo che ogni giocatore sia una storia a sé. È molto intelligente, si muove tanto e lavora tanto in campo, può darci tante soluzioni. Le caratteristiche sono troppo individuali".

Sulla fase difensiva

"Se attacchiamo bene non è merito degli attaccanti, ma della squadra che costruisce in un certo modo. La squadra deve prendere misure migliori in campo, ci aspettiamo miglioramenti in questa direzione".

Sulle caratteristiche della nuova punta

"In questo momento siamo coperti".

Sulla posizione di Kalulu

"Non ho cambiato idea. È forte, può fare entrambi i ruoli, ma sto insistendo di più su di lui come terzino. Ad oggi è più terzino che centrale".

Su Bartesaghi

"È molto interessante, deve fare ancora le sue esperienze ma può già giocare. Come vice Theo possono giocare Florenzi o Calabria, abbiamo le soluzioni interne per poter essere performanti anche senza Theo. Cosa non mi è piaciuto a Bologna? Abbiamo lavorato su alcune cose, maggior compattezza, lettura nella fase difensiva di quando andare a pressare ed essere meno lunghi e larghi. Il difficile di analizzare le sfide è quello di affrontare sempre avversari diversi; sarà difficile equiparare le due partite, ma la nostra prestazione deve essere di alto livello sia con la palla che senza palla".

Le difficoltà di affrontare il Torino

"Abbina ottima organizzazione di gioco, grande fisicità e giocatori di qualità che possono trovare la giocata. È una squadra da parte sinistra della classifica, può crearci difficoltà. Noi stiamo bene e vogliamo insistere, superando le difficoltà dentro alla partita e creare le occasioni giuste una volta recuperato il pallone, per essere continuamente pericolosi".

Il motivo dei cambiamenti

"Lo studio del mio lavoro, che mi spinge a provare cose nuove e a trovare soluzioni conoscendo le caratteristiche dei miei giocatori. Cerco ogni anno di trovare qualcosa di diverso nell'allenamento, nella comunicazione con i giocatori, perché l'abitudine rischia di appiattirli. Cerco di stimolarli con situazioni diverse. Anche per me, è la cosa più bella del mio lavoro".

Su Romero

"Sta facendo molto bene, è uno di quelli che mi sta sorprendendo di più, per intensità e qualità. Rientra nelle possibilità di scelta, compete con compagni di livello ma è pronto per giocare. È intelligente e di talento, parte da un buon livello".

Il modo di attaccare contro il Torino

"Sarà molto importante muoversi bene senza palla, loro sono abituati a marcature aggressive e individuali. Leggere bene i movimenti e gli spazi da occupare sarà importante. Abbiamo le caratteristiche giuste per essere pericolosi".

Sulla posizione di Reijnders

"L'uscita che Tijjani doveva fare a Bologna doveva essere più alta rispetto a Loftus-Cheek. Poi senza palla uno dei due dovrà fare il mediano, come sempre abbiamo fatto".

Su come tornare ad avere la difesa del 2022

"Lavorare di squadra, lavorare bene e forte. Sbagliando tante volte siamo più intensi e attenti nella pressione alta, mentre quando la palla arriva nella nostra metà campo lo siamo meno. È una base di partenza importante per garantirci risultati positivi".

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