Pioli: “Mai dubitato di Giroud. Leao deve fare ancora un salto per diventare il campione”

5 Dicembre 2022
- di
Redazione RS
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Stefano Pioli sorride
Tempo di lettura: 3 minuti

PIOLI LEAO GIROUD - Sono ripresi gli allenamenti del Milan a Milanello, all’appello però mancano ancora i giocatori le cui Nazionali stanno avanzando ai Mondiali del Qatar. Tra questi ci sono Giroud, Theo Hernandez per la Francia e Rafael Leao per il Portogallo. Ospite a Sky Sport, Stefano Pioli, ha commentato il lavoro che Giroud e Leao stanno facendo in Coppa del Mondo. Queste le parole del tecnico del Milan

Il commento di Pioli su Giroud e il contributo che sta dando alla Francia

"È in un momento psicofisico ottimale, aveva grande entusiasmo per questa competizione e si sta confermando come il grande giocatore che è. Mi auguro che lui e Theo continuino così, sono molto contento per loro".

"Mi sono bastate un paio di videochiamate con lui per convincermi, prima che arrivasse da noi. Aveva sempre inciso nelle squadre in cui aveva giocato, non solo con i gol, ma anche con gli assist e il lavoro per i compagni. Ero sicuro che il club avesse preso un giocatore molto forte. È un ragazzo splendido, molto motivato e determinato, raccoglie in sé tutte le caratteristiche da leader di una squadra. 

Pioli sul rientro di Giroud degli altri giocatori dai Mondiali del Qatar

Se preferirei che Giroud tornasse prima? Credo sia molto più facile allenare giocatori contenti e soddisfatti che dover rimotivare giocatori delusi. Kjaer ad esempio è tornato deluso, la sua Danimarca aveva altre aspettative. Gli ci vorrà un po' per sistemarsi".

Le parole di Pioli su Leao

"Ho detto ai giocatori al Mondiale di stare tranquilli, ma di chiamarmi dopo ogni partita. L'ho sentito, sta bene ed è contento per la sua nazionale. Non abbiamo parlato del suo minutaggio, anche perché il Portogallo ha tanta qualità, specialmente in avanti. Magari posso sfruttare questa cosa per convincerlo a rimanere ancora con noi... 

Se vedi Leao in allenamento capisci subito il potenziale incredibile che ha, unisce tecnica e velocità. Poi naturalmente ha dovuto svilupparsi, rapportarsi a una realtà con altre pressioni rispetto a quella del Lille. Ci è voluto un po' e credo che debba fare ancora un salto per diventare il campione che può diventare. 

A volte gli chiediamo di stare largo coi piedi sulla linea per poter andare in campo aperto, altre lo accentriamo un po' di più, altre ancora si abbassa troppo, perché se non tocca la palla per un po va a cercarsela abbassandosi e lì può diventare pericoloso... per noi però. Vorrei che andasse dentro l'area con più continuità e più determinazione, ma se pensiamo a com'era due anni fa ha avuto un progresso incredibile, anche se non ha il bagaglio completo che può avere uno con più esperienza".

Le parole di Pioli sulle caratteristiche del centrocampo di questo Milan

“Abbiamo caratteristiche più offensive, vedi l’inserimento di un trequartista come De Ketelaere in un ruolo che nel finale della scorsa stagione ricoprivano Kessie o Krunic. A volte c’era Rebic, altre Diaz… Abbiamo provato a forzare qualche situazione. Lo stesso Kalulu terzino forse ci ha tolto qualcosa in costruzione, in uscita. L’obiettivo da darci è riuscire a palleggiare di più nella metà campo avversaria.

Una grande squadra deve palleggiare ma avere due-tre giocatori all’attacco della profondità ogni passaggio. La squadra sta provando a diventare completa, dobbiamo poter sbagliare e capire ma ora è il momento di arrivare a un livello superiore. E possiamo farlo.

Tenere fermo Theo, dirgli di non andare avanti, è difficile. E quindi hai vantaggi ma in altre situazioni sei meno preciso. Avere un centrocampista sulla trequarti ti dà sicuramente più forza nei contrasti, ma quest’anno non sono peggiorati i numeri difensivi. Parliamo soprattutto di De Ketelaere, Thiaw e Vranckx, ragazzi che sono arrivati tre mesi fa…

Con la sosta Mondiale stanno facendo dei bilanci che sono troppo limitati. In tre mesi è impossibile che un giovane, portato via da un’altra realtà, si adatti subito a questo campionato. Secondo me CDK è un centrocampista che deve svariare e io gli do libertà. Certo, senza palla un compito deve averlo come tutti. In Belgio giocava da solo, adesso deve tenere conto degli spazi e di chi altro li occupa”.

Pioli parla del suo percorso al Milan

"Ho sempre avuto il grande sostegno dell'area tecnica, da Maldini, a Boban, a Massara. Devo però dire che anche Gazidis è sempre stato molto chiaro e diretto. Ha parlato a me e ai giocatori, ci ha detto di non leggere quello che scrivevano i giornali, perché non c'era nulla di deciso ancora, che tutti eravamo in discussione e che i conti si sarebbero fatti a fine stagione. Poi c'è stato il lockdown e quando ci siamo ritrovati per i primi allenamenti qualcosa era cambiato.

Se abbiamo fatto questo percorso è perché tutte le componenti hanno dato il proprio contributo. Dal primo giorno che sono entrato a Milanello mi sono sentito bene e il confronto con Maldini e Massara mi ha dato più forza nel mio lavoro. Maldini non è lì solo per seguire gli allenamenti, è lì per rapportarsi con tutti, è una figura centrale. Parliamo di una persona con un livello di conoscenza e un Dna incredibile".

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