MONTOLIVO MILAN - Metà carriera dedicata ai colori della Fiorentina, l'altra a quelli del Milan. Riccardo Montolivo, ex capitano rossonero, ha annunciato il ritiro dal calcio giocato all'età di 34 anni. Una scelta dovuta più a cause di forza maggiore che ad una convinzione personale vera e propria. Il 2016-17 è stata l'ultima sua grande stagione a San Siro, coronata da 26 presenze e 3 gol, poi il buio. Gattuso non lo ha mai considerato nelle rotazioni ed ora, senza una squadra, ha deciso di smettere. L'annuncio è arrivato sulle pagine del Corriere dello Sport, in una lunga intervista rilasciata dall'ex centrocampista del Milan.
"Alla fine di una stagione nella quale da gennaio avevo praticamente smesso di giocare non per mia volontà né per problemi fisici, l’allenatore mi dice che farò parte del gruppo pur perdendo la centralità. Accetto di rimettermi in gioco, sono all’ultimo anno di contratto. Poco prima della partenza per la tournée negli Stati Uniti, però, ricevo un sms dal team manager, l’ex arbitro Romeo: 'Tu non vieni'. Motivazioni e spiegazioni, zero. Elliott subentra al cinese, a fine luglio Leonardo e Maldini prendono il posto di Mirabelli ereditando anche la mia situazione. Leonardo in qualche modo mi rassicura e da quel momento smetto di essere considerato a disposizione. Mi fanno allenare da solo, da solo o insieme a Halilovic. Giusto al torello partecipo. Nelle partitelle tra la prima squadra e le riserve o la Primavera gioco sempre con le seconde e vengo impiegato in tutti i ruoli tranne nel mio. Specifico che i test di luglio del Milan Lab avevano confermato che stavo benissimo, i migliori riscontri fisici di sempre".
"Non fui io a consegnare la fascia di capitano a Bonucci. Mi dissero che Yonghong Li aveva deciso che la fascia sarebbe passata a uno dei nuovi. Quando me lo comunicarono spiegai che lo trovavo ingiusto, che stavano commettendo un grosso errore poiché nello spogliatoio ci sono delle gerarchie che dovrebbero essere sempre rispettate. Feci i nomi di Bonaventura e Romagnoli. Niente, Bonucci".
"Il massimo credo che si sia raggiunto quando, fuori Biglia e io in panchina, José Mauri fece il centrale e Calabria, un terzino, partì mezzala. A un certo punto José Mauri chiese il cambio e l’allenatore spostò Calabria centrale e Calhanoglu fece la mezzala. Dopo quell’episodio provai a chiedere spiegazioni a Leonardo, la sua risposta fu questa: 'È stata una decisione dell’allenatore'. Il quale aveva detto che non avevo minutaggio. Ma come avrei potuto avere minutaggio se non mi metteva mai dentro? Non avrei mai immaginato di poter vivere un’esperienza del genere. Potrei ripeterti che mi hanno condannato a smettere. E non ho avuto neppure la possibilità di salutare i tifosi dopo sette anni".