MILAN PIOLI CONTE THIAGO MOTTA - Tiene banco la situazione della panchina Milan per la prossima stagione. Stefano Pioli, in sella dal dicembre 2019, sembra destinato a lasciare a fine anno, dopo un lavoro lungo cinque anni. Al suo posto, la dirigenza del Diavolo si sta interrogando su eventuali sostituti. Ed in questo momento le piste al vaglio sono principalmente due. Tuttosport, infatti, approfondisce il tema che mette sul piatto Conte o Thiago Motta.
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Fermo dal novembre 2021, l'allenatore ex Inter potrebbe tornare in Serie A e farlo con grande impatto. Il tecnico leccese ha sempre detto di amare le sfide: vincere lo Scudetto con il Milan, dopo averlo fatto già con Inter e Juventus non sarebbe che l'ennesima avventura in cui si tufferebbe. Inoltre, a Milanello troverebbe una squadra forte e con una base solida, ma in crisi di identità. Tutti aspetti che gli permetterebbero di lavorare a fondo nella testa della squadra. Ma anche di essere subito competitivo.
Certo, lo scoglio maggiore sarebbe l'ingaggio. Conte è solito chiedere stipendi superiori a qualsiasi giocatore della rosa. E, in generale, ha richieste che sforano anche i 10 milioni di euro annuali. Attualmente il più pagato del Milan è Rafael Leao, con 7 milioni di euro all'anno.
Oltre all'ingaggio, anche le richieste sul mercato, da parte del tecnico pugliese, potrebbero essere un ostacolo non facile da affrontare. Il quotidiano italiano, tuttavia, sottolinea che Antonio Conte continua ad essere un'alternativa molto apprezzata in società, in primis da Zlatan Ibrahimovic. Ma ancora non all'unanimità.
Molto diverso è il discorso per Thiago Motta. Per l'allenatore italo-brasiliano del Bologna, il Milan sarebbe la prima esperienza assoluta alla guida di una big. Una sorta di svezzamento, in un certo qual modo. Ma anche una concreta possibilità, per il Milan, di vivere una (o più) stagione di passaggio.
Sicuramente Motta affascina per la capacità di valorizzazione delle risorse umane, che sta mettendo in mostra anche al Bologna. Il modo in cui la sua squadra sta performando, senza apparementi leader tecnici su tutti (Zirkzee e Orsolini spiccano maggiormente solo perchè sono i finalizzatori di un processo curato nei minimi dettagli) fa pendere la bilancia dal suo lato. Cardinale apprezza molto il suo lavoro extra-campo, prima che sul rettangolo. Sarebbe la soluzione ideale per proseguire quel percorso di valorizzazione dei giovani profili, iniziato con Pioli. E, soprattutto, le cifre sarebbero molto più economiche rispetto a Conte.
Con la conseguenza che, insieme a Motta, da Bologna possa muoversi anche qualche suo fedelissimo. La mente corre immediatamente a Zirkzee e Ferguson, ma non solo.
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