MILAN RIVERA SAN SIRO - Gianni Rivera, bandiera e leggenda del Milan dal 1960 al 1970 con 658 presenze, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport della situazione dei rossoneri. In particolar mondo, l'ex centrocampista, si è concentrato sulla politica della società di valorizzare i giovani: "Se hai Pelè potresti scegliere la seconda strada, ma Pelè non ce l’hai. Per questo il ritorno al vivaio, dopo che per anni ci si era dimenticati del settore giovanile, è un fatto positivo. Ci sono dei buoni giocatori, bisogna farli lavorare bene. Bisogna capire come si è organizzata la società e quali sono gli obiettivi. Maldini e Boban capiscono di calcio, il resto delle persone non le conosco. È chiaro che la situazione generale influisce su tutto, la tecnica in campo risente dell’organizzazione societaria fuori”.
"La mia idea è: se non ci sono altri problemi di cui non sono a conoscenza, San Siro deve rimanere in piedi. E continuare a essere un palcoscenico del calcio. Questo è il mio pensiero, direi da innamorato. San Siro rappresenta un valore, un grande valore. Forse questo non lo ricordiamo mai abbastanza. È uno stadio grande, enorme, dove però la partita si vede bene praticamente dappertutto. E ve lo dice uno che l’ha verificato dalla tribuna, ma anche dalla curva”.