Milan, quattro soluzioni per altrettanti problemi: ora tocca a Pioli il potenziatore

MILAN PIOLI BENNACER CALHANOGLU - Non certo un momento facile, questo, per il Milan. Tutte le certezze e la leggerezza mostrate fino a tre settimane sembrerebbero sul punto di sgretolarsi, tanta e tale è la differenza tra la squadra ammirata fino a gennaio e quella delle ultime uscite. Un dato appare crudo nella sua evidenza. Lo stesso Milan che nella corrente stagione ha battuto ogni record di partite consecutive con almeno due reti fatte, è quello che negli ultimi quattro match è andato a segno solo una volta su azione. La Gazzetta dello Sport oggi in edicola individua quattro punti dolenti delle ultime versioni dei rossoneri in Italia ed in Europa.

Il Milan di Pioli e l'asse perduto Bennacer-Calhanoglu

Il quotidiano sottolinea come la prolungata assenza di Ismael Bennacer, vero collante della squadra, abbia penalizzato oltremodo la manvora rossonera. A questo si è aggiunta le defezione - in numerosi match - di Hakan Calhanoglu. Il turco, poi rientrato, sembra aver pero' perso la brillantezza mostrata prima dello stop per Covid. Per Pioli è fondamentale recuperare al meglio entrambi: il Milan si reggeva e si regge su equilibri talmente sottili che la regola della sostitizione di un giocatore con un altro non puo' garantire i medesimi risultati.

Il modulo e lo spirito di squadra

Tra le difficoltà che affliggono il Milan in questo periodo poi, c'è la sensazione che qualcosa dipenda anche dal modulo. Il magico 4-2-3-1 che aveva fatto volare i rossoneri dal post-lockdown in poi, sembra ora esser diventato prevedibile. Già si vociferava, relativamente al prossimo match con la Roma, di un possibile cambio modulo, considerando anche gli assenti. Un'ipotesi che ora appare lontana, ma che non elimina il problema: Pioli, le cui abilità di potenziatore del singolo e del gruppo sono universalmente riconosciute, deve ora far emergere quello spirito sbarazzino che aveva consentito alla squadra di primeggiare in Italia.