Milan, Allegri: "Obiettivo tornare in Champions"

7 Luglio 2025
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Redazione RS
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MILAN ALLEGRI - In casa Milan è il giorno di Massimiliano Allegri: l'allenatore sta svolgendo la conferenza stampa di presentazione come nuovo tecnico rossonero. Queste le sue dichiarazioni.

Milan, Allegri: "Dobbiamo riconquistare il rispetto dei tifosi"

"Da quando sono arrivato, abbiamo iniziato a lavorare assieme con direttore e società. Per ottenere i risultati bisogna essere un blocco unico, avendo responsabilità di fronte ad un club importante come il Milan. Condividiamo quotidianamente con la dirigenza le dinamiche. Stamattina abbiamo fatto il primo allenamento, oggi pomeriggio l'altro. Inizia questa fantastica avventura: sono molto contento e molto entusiasta. E con tanto entusiasmo sono tornato qui al Milan".

Ha vinto più Allegri del Milan da quando se n'è andato: "La 5 è un numero fortunato per me, è la data in cui è nata mia figlia, che mi ha reso nonno di due nipotini. Non è che in questi 15 anni ho vinto più del Milan. Ho avuto la fortuna di lavorare 4 anni al Milan con Berlusconi e Galliani, dove ho avuto la possibilità di vincere grazie alla società e ai giocatori. Poi sono andato alla Juventus, e colgo l'occasione per ringraziarli per gli 8 anni che ho vissuto lì dentro: le persone che mi hanno sostenuto ed il presidente Agnelli con cui sono legato. Detto questo, cerco di mettere i giocatori nelle condizioni per far sì che ci possano regalare prestazioni importanti. La società deve essere un blocco unico, deve essere di sostegno, e sono sicuro che lo sarà. La rosa del Milan è un ottima rosa, la società sta monitorando tutte le situazioni e l'importante è arrivare al 31 agosto nelle migliori condizioni. I primi sei mesi sono importanti per creare le migliori condizioni per arrivare a marzo, dove si decidono le stagioni".

A fine stagione soddisfatto se: "Non cominciando a dire alla fine, oggi primo allenamento. Iniziamo con entusiasmo, passione, senso di responsabilità, per creare i presupposti affinché a marzo siamo nelle migliori condizioni per raggiungere gli obiettivi. Primo obiettivo per il Milan è tornare in Champions, quindi a marzo bisogna essere in quelle posizioni".

Spiegazione sulla passata stagione del Milan: "Il calcio è difficile. C'è un esempio banale: guardavo la Serie B, lo Spezia ha giocato i playoff con un giocatore differente rispetto alla squadra che l'anno prima ha giocato i playout. Non sta a me dire cosa non è andato l'anno scorso, ho guardato le partite e mi sono divertito tanto: oggi inizia una nuova stagione e bisogna concentrarci su questo. il Milan l'anno scorso ha vinto un trofeo, è arrivato in finale di Coppa Italia, ha giocato ottime partite singole. Devo prendere il buono dell'anno scorso: il valore della squadra c'è. Sta a me farli rendere al meglio: bisognerà lavorare tutti insieme, giocatori, società e chi è a Milanello, per arrivare al massimo dei risultati. Al Milan bisogna sempre avere l'ambizione di ottenere il massimo e mai accontentarsi, avendo grande dedizione nel lavoro. Soprattutto in campionato, dove non è una partita secca, bisogna cercare di viaggiare ad una velocità di crociera. Per ottenere dei risultati bisogna ottenere tot punti, fare gol e prenderne meno: la differenza reti nel campionato italiano ha sempre fatto la differenza, me l'hanno insegnato fin da bambino".

Milan di cortomuso: "Non è questione di cortomuso. Bisogna partire bene, cercando di tornare in Champions. Tutti dobbiamo avere questo obiettivo in testa. E ci possiamo arrivare solamente con il lavoro. Sono molto fiducioso".

Molto cercato sul mercato: "Ho scelto il Milan perché ci sono molto affezionato. Quando mi ha chiamato Tare e Furlani, li ho subito incontrati, ero molto entusiasta e in un'ora abbiamo deciso".

Da quali certezze ripartire: "Per quanto riguarda il mercato, c'è Tare che lo monitora e condividiamo le cose tutti i giorni. Le uscite, tra cui Theo e Reijnders, sono state condivise. Oggi ho 25 giocatori e sono molto contento di chi ho a disposizione. Poi le cose vanno fatte piano piano, l'importante è lavorare bene per essere pronti per il 17 agosto. Magari nessuno ne parlerà, ma per noi è molto importante perché è da dentro e fuori".

Fare come il Napoli di Conte: "Io ciò che posso dire è che quando si lavora il Milan bisogna avere tutti l'ambizione di ottenere il massimo dei risultati. Quindi bisogna lavorare con l'ambizione di ottenere il massimo. Poi, se a marzo saremo bravi per essere nelle migliori posizioni del campionato, vedremo. Ma ora non serve a niente dire 'Vinceremo il campionato'… Dobbiamo invece essere molto responsabili, molto concreti".

Maignan capitano e Leao vice: "Li ho visti stamattina. Sono molto contento che Maignan abbia fatto questa scelta di rimanere, è uno dei migliori portieri d'Europa. Brava la società a farlo restare. Leao è un giocatore straordinario. Sicuramente quest'anno farà una grande stagione".

Su Modric: "Aspettiamo che arrivi, arriverà in agosto. È un giocatore importante e straordinario. Abbiamo Ricci, Modric, Loftus-Cheek che è un giocatore molto importante che due anni fa ha fatto 12 gol, abbiamo Fofana, Bondo, Musah. Abbiamo degli ottimi giocatori. A centrocampo sicuramente giocheremo con i 3, a seconda delle caratteristiche dei singoli ci metteremo in campo e soprattutto cercherò di farli rendere il meglio possibile".

Su Tare: "Per quanto riguarda quello che è successo fino ad un mese fa non posso dirlo e non lo so. Ho trovato una società con chiarezza nei ruoli che è la cosa più importante: è importante che tutti andiamo in un'unica direzione. Questo blocco che deve esserci dalla proprietà fino ai magazzinieri dovrà essere un blocco unico per mettere i calciatori nelle condizioni migliori di fare quello che devono fare, cioè farci vincere le partite".

Incontrato la proprietà e un messaggio ai tifosi: "L'ho incontrata. È stato un pranzo piacevole, sono stato molto contento. Per quanto riguarda i tifosi la cosa più importante che dobbiamo fare è lavorare bene, giorno dopo giorno: l'unica cosa per riconquistare il rispetto dei tifosi è quello di lavorare bene, con responsabilità e professionalità. E cercare di ottenere risultati, che è la cosa che conta di più nel calcio. I tifosi dovranno darci una mano, avremo bisogno di loro assolutamente".

Su Vlahovic: "È un ragazzo straordinario, era arrivato molto giovane dalla Fiorentina. Non sono amante delle statische, ma ci sono numeri dai quale non si può scappare. Negli ultimi 20 anni c'è stato un solo campionato dove non ha vinto la miglior difesa, l'anno di Sarri alla Juve che ha preso 43 gol. Una grande squadra fa dai 60 agli 80 gol, se ne prendi 40 non puoi entrare tra le prime 4".

Su Leao: "Ci credo, sono convinto. Va verso l'età della maturazione. Di solito un giocatore gli anni più importanti li fa dai 26 ai 30. Penso che sia più responsabile, l'ho incotrato stamane e ci ho parlato. Credo ci siano tutti i presupposti per fare bene".

Sui cambiamenti di Allegri in questi anni: "Sono cambiato tanto, è normale che sia così. I giovani non sono più o meno bravi degli anziani, nella vita è una questione di esperienza. Fra un mese faccio 58 anni, rispetto a quando ho iniziato all'Aglianese sono completamente diverso. Con i 4 anni di Milan e gli 8 di Juventus sono stato molto fortunato, mi hanno insegnato molto. Queste due società mi hanno ingigantito il bagaglio di esperienza che mi porto dietro e che comunque dovrò ancora interpretare: non si finisce mai di imparare, c'è sempre la possibilità di migliorare. Non esiste il mantenimento: o si migliora o si peggiora. Quando non si migliora più vuol dire che si peggiora".

Se il Milan punterà allo scudetto: "Puntare allo scudetto è un proclamo che serve più a voi per scrivere. Essendo in un grande club come il Milan tutti devono avere l'ambizione di ottenere il massimo, poi parleranno i giocatori. Il campionato non mente, ogni giorno devi essere lì a lavorare e ogni domenica devi essere lì a lottare per i tre punti. Ma di questo se ne può parlare solamente a marzo. Fino a marzo bisogna costruire per i mesi finali".

Su Ibra e Theo: "Ibra non l'ho ancora visto. Appena c'è stata l'ufficialità ci siamo contattati, siamo conteti. È stato un giocatore straordinario, ora ha iniziato una carriera da dirigente. Come ha datto Furlani è un consulente della proprietà, deve essere un esempio per tutti i giocatori con la sua mentalità. Theo ha fatto una scelta diversa, è un grandissimo giocatore e gli auguro le migliori fortune".

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