MILAN MALDINI - Paolo Maldini, storico capitano e ora direttore sportivo del Milan, si è raccontato ai microfoni della Uefa. Il d.t. rossonero ha parlato in occasione del suo ingresso nel club dei 100, ovvero delle cento presenze in Champions League: "Ci sono stati pochi anni dal '54 in poi in cui un Maldini non ha fatto parte del Milan, prima mio papà, poi io e i miei figli. La cosa bella è che al Milan questi ricorsi ogni tanto succedono".
"Rimane il gol più veloce e bello anche nella sua drammaticità, il calcio è imprevedibile e le cose non sono mai scontate, è anche la bellezza di questo sport. La cosa che fa ridere è che ho giocato 8 finali ne ho vinte 5 ma questa è quella che viene più ricordata, ha lasciato un segno importante. Eravamo favoriti, abbiamo giocato molto meglio, la partita non ha mai cambiato padrone a livello di gioco, siamo stati pericolosi sempre. Ma quando accetti queste cose dolorose è più facile che tu possa avere altre chances".
"Ho preso tanti antidolorifici, mi ricordo pochissimo della partita, l'inizio, i gol di Inzaghi, la fine e un po' della festa. Quando mi sono operato a tre giorni dalla finale ogni volta che mi svegliavo chiedevo al mister se avessimo vinto o perso".
"Il rapporto con questo club è nato nel '78 e non si è ancora chiuso. Il fatto che almeno un componente della famiglia Maldini sia legato al Milan dagli anni '50 dice tutto".