MILAN LEO MAIGNAN TEO HERNANDEZ - Tra i fan più accreditati del Milan c’è Lazza, il giovane rapper arrivato secondo all'ultima edizione del Festival di Sanremo con la canzone Cenere, che risuona a San Siro prima di ogni sfida dei rossoneri. Recentemente ha confessato ai microfoni di RCM Sport le sue impressioni su alcuni giocatori di Milanello, tra cui l’amico Leao, Mike Maignan e Theo Hernandez. Queste le sue parole.
“Maignan è un fenomeno, l’ho scoperto quando è arrivato al Milan, ma è un maestro veramente, super forte. Gli ho visto fare parate incredibili, salvare situazioni complicate. Mi sembra un super giocatore. Essere il numero uno della nazionale è un grosso status, gli farà bene”.
“Lo conosco personalmente, ci siamo beccati qualche volta. Ho scoperto di recente che fosse francese, pensavo fosse spagnolo. Ci ho parlato non sembra che abbia l’accento francese, pensavo proprio che fosse spagnolo. Anche lui è un grande giocatore. La cosa che mi ha fatto ridere con Theo Hernandez è che un pomeriggio ho visto una sua storia su Instagram e aveva il mio stesso orologio custom. Gli ho risposto che ce l’avevo uguale, e da lì abbiamo chiacchierato un po’. Poi l’ho beccato anche in altre situazioni”.
“Sono abbastanza amico di Rafael Leao, che fa musica anche lui oltre che giocare a pallone. Ci sentiamo, ci vediamo quando si può. Quando riusciamo, nel fine settimana quando il Milan vince di solito ci andiamo a mangiare qualcosa insieme, oppure è capitato anche di andare a trovarlo a casa. Fa quella che in Italia chiamiamo trap, suona bene. Secondo me ce l’ha. Non capisco purtroppo la lingua perché il portoghese per me non è facile da capire, però musicalmente funziona bene”.
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“È forte, forte vero. C’è anche un coro della Curva per Giroud, i tifosi sono particolarmente affezionati”.
“Va bene, ha detto una bella cosa. Speriamo, lo aspettiamo. Da noi si parla di Mbappé, mi piace perché mi ci rivedo in quella roba. Anche io nel mio campo sono la stella del momento, è bello vedere che un giovane viene rispettato da tutti, da gente di età diverse. Immagino che in Francia tutti lo seguano e lo rispettano, vedono un giovane che se lo è guadagnato. Ho fatto lo stesso percorso in Italia, posso capire che stia vivendo un bel momento ed è una bella sensazione”.
“È una cosa generazionale. Mio nonno era tifoso del Milan, mio padre è tifoso… Si tramanda di generazione in generazione, sono cresciuto così e alla fine mi sono affezionato.
Più che del Milan è capitato che facessi riferimento alla Curva Sud, che è la zona dello stadio in cui vado a vedere le partite più volentieri, perché è la zona un po’ più calorosa. È più divertente guardarla lì che in zona VIP.
Diciamo che è stato un po’ inaspettato, vado allo stadio ospite del Milan per vedere la partita di Champions League, sono sceso giù per fare un paio di foto e nel mentre è partito il mio pezzo e la Curva ha iniziato a cantarlo. È stato del tutto inaspettato e figo. Sono stato sorpreso e contento”.