MILAN INTERVISTA KAKA - Ricardo Kakà è un calciatore che ha fatto gioire, in più di un'occasione, i tifosi rossoneri nei derby contro l'Inter e non solo. Il brasiliano è una bandiera del Milan ed è ancora amato e ricordato con effetto da tutto il mondo milanista. L'ex numero 22 rossonero ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, dove he parlato della squadra di Pioli e della stracittadina di sabato pomeriggio.
"Mi piace il mix di senatori e ragazzi. Quando sono arrivato ero giovane e ho trovato una struttura precisa che mi ha aiutato. È importante continuare. Mi pare che il fondo Elliott abbia dettato una linea giusta, che l’a.d. Gazidis sta mantenendo. Il lavoro di Maldini e prima anche di Boban è stato importante. Mi piace la linea verde del Milan, imparare dai più vecchi però è fondamentale. Senza quelli che ho incontrato a Milanello non sarei diventato quello che sono stato. I giovani non bastano? Mi pare evidente. Pensiamo al modello Arsenal. Bello, ma negli ultimi anni non hanno vinto nulla. Bisogna essere un po’ più concreti. Per me così funziona di più: senatori e giovani con un futuro di qualità".
"Fa salire tutti di livello, è pazzesco per motivazioni oltre che per qualità. Aiuta tantissimo i più giovani, fa crescere il gruppo, insegna agli altri a mantenersi ad alti livelli e toglie pressione. Il campionato sarà lungo e duro, scommetto che lui farà la differenza fino alla fine".
"Sono per conservare e dare fiducia, cambiare spesso non paga. In Brasile l’allenatore sbaglia due partite e va a casa. Si deve avere una visione più ampia per costruire una base, quindi sì, certo che è stato giusto confermare Pioli. Il Milan gioca un calcio divertente, ha idee chiare. La strada per tornare ai vertici è lunga, ma come dicevo è stata imboccata".
"Due nomi per il derby? Facile. Ibrahimovic, il leader, e Lukaku, che fa sempre i movimenti giusti. È un giocatore molto intelligente. Il Milan ama giocare e divertirsi, l’Inter ha la faccia di Conte, che non molla mai. Vediamo i risultati. Come finisce? Vinciamo noi 2-1. Ma che fatica".