Ibrahimovic si racconta: "A Milanello mi sento a casa. Ci manca esperienza, ma possiamo lottare per lo scudetto"

5 Dicembre 2020
- di
Arianna Botticelli
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MILAN INTERVISTA IBRAHIMOVIC - Zlatan Ibrahimovic è certamente il grande trascinatore del Milan in questa stagione che vede i rossoneri in testa alla Serie A e già qualificati al prossimo turno di Europa League. Lo svedese ha preso per mano la squadra, ha segnato 10 gol in 6 partite di campionato e vuole riportare lo scudetto in rossonero. E Ibrahimovic si è raccontato in una lunga intervista con l'amico Massimo Ambrosini, andata in onda su Sky Sport.

Milan, l'intervista di Ibrahimovic con Ambrosini

"A Milanello mi sento a casa, quando sono qua faccio tutte le cose che si devono fare ma non sento la fretta di andarmene perché mi sento già a casa. Ero qui 10 anni fa con voi, c'erano grandi giocatori. Il mio primo giorno? Ricordo che ho fatto il record nei test di sforzo, senza riscaldamento. La settimana prima avevamo giocato contro in Barcellona-Milan e la settimana dopo sono arrivato qui. Tutti mi dicevate “Siamo venuti solo per portarti a Milano”. Galliani era carico, è venuto a casa mia a Barcellona si è tolto la giacca e mi ha detto: “Non me ne vado senza di te da qui”. A Barcellona non c’era chiarezza, ancora oggi capisco che problemi ci fossero".

Sul Milan di oggi

"Abbiamo un allenatore che chiede di giocare in un certo modo e mi piace. Ha un buon equilibrio, mi mette bene in campo e ha trovato il modo di farmi rendere al massimo e di aiutare la squadra nel modo migliore. È normale che voglio giocare sempre, certe volte gli dico “magari meglio se riposo”, come ad esempio in Europa League, ma lui mi risponde “No giochi ma ti tengo in campo 45 minuti” e lo rispetto. Questa situazione mi piace. La squadra ha tanta fame e tanta voglia, stiamo facendo bene. Non ci sono sogni e obiettivi, giochiamo partita dopo partita. Io ho i miei obiettivi, ma la squadra deve pensare di fare il meglio possibile. Ragioniamo davvero una partita alla volta. La squadra è molto giovane e non ha l’esperienza per fissarsi dei traguardi troppo alti. L’importante è non rilassarsi mai ed è qui che entro in gioco io".

Sullo scudetto

"Questo Milan non è come l'Inter e la Juventus di oggi, questa squadra è molto giovane a cui manca ancora qualcosa però sono cresciuti tanto. Una cosa è giocare le partite e dare il massimo, l’altra è vincere per forza. Questa squadra soffre la pressione del risultato e l’abbiamo visto nelle qualificazioni di Europa League, sono ragazzi di esperienza ma non sono abituati a quel tipo di partite. Per questo pensiamo a giocare al nostro massimo. Questa è una squadra che può essere in lotta per lo Scudetto? Penso di sì, dopo 8 mesi qui penso di sì".

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