Milan, Enrico Maida: "Io sto con Giampaolo"

30 Settembre 2019
- di
Arianna Botticelli
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Tempo di lettura: 2 minuti

MILAN ENRICO MAIDA GIAMPAOLO – Il direttore de Ilsalottodelcalcio.it Enrico Maida ha scritto un editoriale sul Milan e in particolare su Marco Giampaolo. La posizione del tecnico rossonero è sempre più critica. La sconfitta con la Fiorentina ha dato un altro duro colpo alla sua panchina.

Milan, Enrico Maida su Giampaolo

"Mi fa quasi tenerezza Marco Giampaolo. Perché è una persona per bene, perché conosce il calcio come pochi, perché è chiamato a un’impresa impossibile. Il Milan era il suo grande traguardo dopo aver visto passare il treno della Juve, dieci anni fa. Una cena per dirsi d’accordo su tutto, programmi e acquisti, salvo poi apprendere dai giornali che della Signora si sarebbe occupato Ferrara. Un trauma dal quale ha faticato molto a riprendersi passando per la fuga da Brescia, dove lo cercarono invano fino a notte fonda, fino all’incontro con la Sampdoria, un approdo tranquillo per poter lavorare in tranquillità, lontano dal traffico metropolitano. Ma se poi chiama il Milan, stavolta senza trucchi e disinganni, come si fa a dire di no?".

Il Milan degli ultimi anni

"Il fatto è che il Milan non è più quel Milan. L’ultimo scudetto, quello vinto con Allegri, risale ormai alla notte dei tempi. In tanti si sono adoperati per restituirgli i fasti di un tempo ma Berlusconi ha lasciato le macerie, la squalifica europea e una proprietà che si fatica a decifrare, cominciando dal fondo Elliot che naviga tra il calcio e la Telecom, e gli immancabili cinesi che, ironia della sorte, stanno riportando in alto l’InterBoban e Maldini sono gli ultimi dignitari chiamati a corte per regalare un’immagine di credibilità tecnica, ma alzi la mano chi ha capito cos’è il Milan, in campo e fuori. Lo stadio che applaude Ribery quando esce dal campo dopo aver incantato i tifosi di ogni bandiera, è un altro schiaffo a un ambiente che deve fronteggiare anche il terribile rischio di uno scudetto all’Inter. Tra Conte e Giampaolo c’è già un baratro di punti e una diversità imbarazzante nell’atteggiamento. Da una parte il condottiero prepotente, dall’altro lo sguardo mite che qualcuno potrebbe definire rassegnato. Io sto con Giampaolo, ma temo che non basterà".

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