INTERVISTA MESSIAS - Junior Messias si è presentato con la consueta conferenza stampa ai tifosi rossoneri. Il giocatore ha parlato della chiamata del Milan e degli obiettivi.
"Arrivare a Milanello, trovare giocatori importanti e un allenatore, è un'emozione che si prova poche volte nella vita. Sono contento di essere qui".
"Solo il talento non basta, solo il lavoro non basta. Serve dare sempre il massimo".
"Essere al Milan è il massimo della vita. Ogni giovane vorrebbe giocare qui. Sono orgoglioso di essere qui, sono stati ripagati i sacrifici che ho fatto. Sono felice di essere al Milan, una squadra con una storia incredibile".
"Io gioco dove serve al mister. Io sono nato esterno d'attacco, poi ho fatto bene anche sotto punta. Deciderà lui dove farmi giocare".
"Fare solo un nome è difficile. C'erano tanti grandi giocatori brasiliani e non, tutti giocatori che mi hanno fatto emozionare. Quello era un Milan da sogno che ti faceva divertire".
"Sono al Milan, devo giocare da giocatore da Milan. Il passato fa parte del passato, sono dei ricordi che restano, ma ora devo pensare solo a fare bene nel Milan".
"No, io gioco a calcio perchè mi piace. Essere o meno brasiliano non fa differenza. Il calcio è cambiato tanto, non sento questa responsabilità. Devo pensare solo dare il mio meglio per il Milan".
"Anche l'anno scorso poteva vincere lo scudetto. Nelle prime partita ho visto una squadra aggressiva, ci sono tanti giocatori importanti. Ci proveremo".
"Non ho dormito. Alle 2 mi ha chiamato il mio procuratore per darmi la notizia. Poi ho parlato con tutti, anche con Maldini. Ero felicissimo".
"Non vedo l'ora di scendere in campo, mi piace giocare partite importanti".
"Capisco i tifosi che si aspettavano un nome importante. Il Milan mi ha dato fiducia, io devo ricambiarla, alla fine deve parlare il campo e non io".
"Mancano i nazionali. Ibra è un esempio per tutti. Io voglio imparare da tutti, prendere le cose migliori da tutti".
"Questa squadra ha tante cose. Io porterò la mia voglia di lavorare e il mio modo di giocare".
"Vincere lo scudetto e la Champions".
"Sono maturato tanto, arrivo qui a 30 anni che è diverso che arrivare qui a 20 anni quando hai una testa diversa. Se sono arrivato adesso è perchè doveva andare così".