MILAN MALDINI - Paolo Maldini, attuale Direttore dell'area tecnica del Milan, è anche una leggenda assoluta del club rossonero. Non potevano mancare le sue dichiarazioni in occasione dell'anniversario dei 120 anni dalla nascita del Milan, che rappresenta ed ha rappresentato la sua vita calcistica e non solo. Ecco le sue parole rilasciate a Sky nel pre-partita di Milan-Sassuolo.
"Il fatto che io abbia iniziato a giocare nella squadra dove mio padre ha fatto la storia, alzando la prima Coppa dei Campioni nel 1963, poi alzando 40 anni dopo, sempre in terra inglese, la Coppa, ed ora si affaccia mio figlio Daniel in Prima Squadra. Una bella favola..."
"Liedholm, che da sempre ha valorizzato i giovani, mi ha dato fiducia subito. Se avessi iniziato con Arrigo Sacchi avrei trovato più difficoltà perché ha rivoluzionato tutto. Fabio Capello lo ha avuto inizialmente in Primavera, a me ha fatto capire che non dovevo temere nessuno. Abbiamo comunque vinto una Coppa Italia Primavera col mister. Carlo Ancelotti è stato l'allenatore perfetto per un finale di carriera".
"Abbiamo cercato di prendere un allenatore dai concetti forti. Scelta che rifarei. Con Marco Giampaolo non ha però funzionato. Pioli è molto diretto, ha sintonia con i giocatori, con i dirigenti. La squadra ha dimostrato di essere buona nelle ultime due partite. Squadra costruita bene, con qualche difetto, per via dell’inesperienza di qualche giocatore".
"È un’opzione, abbiamo parlato, continuiamo a parlare. Ci sono anche altre opzioni, però, bisogna dirlo. Più si va in là, più si diventa difficile. E’ fermo da mesi, ha giocato l’ultima partita il 28 ottobre. A 38 anni poi riprendere è tosta, io l’ho provata. Se si va avanti, e si rimane sui cinque mesi soltanto a disposizione per giocare, diventa difficile".