Maldini: "La priorità è la salute, ma se la Serie A non riprende ci saranno grandi danni ecomomici per le società"

24 Aprile 2020
- di
Arianna Botticelli
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MALDINI MILAN SERIE A - Paolo Maldini, il Direttore dell'area tecnica del Milan, è intervenuto in una diretta Instagram con Bobo Vieri ieri sera. La leggenda rossonera, oltre a raccontare aneddoti sulla sua carriera, ha parlato proposito di un'auspicata ripresa della Serie A. Ecco le sue parole.

Maldini e la possibile ripresa della Serie A

"Deve provare a riprendere e finire questa stagione. Tu sai che nel caso non si finisse manderebbe in casini molti club. In questo momento ovviamente bisogna mettere delle priorità che è la salute, ma se ci saranno le condizioni per iniziare che provino. I protocolli per i giocatori sarebbe molto rigido e quindi, come sai bene, il calcio è pieno di contatti fisici, quindi sarebbe solo atletica. La federazione ha dato un’indicazione, ovvero di provare a finire. Se il governo darà l’ok, la federazione insieme alla Lega organizzerebbe un calendario compresso. Ricominciare a Luglio sarebbe complicato perché i contratti finiscono il 30 giugno. L’idea della UEFA è quella di finire i campionati nei primi di agosto. Se non si forza la situazione non si riparte più e il danno economico sarà enorme".

Sul suo essere stato fedele al Milan

"Rimpianti per non aver cambiato mai maglia? Pensando ai 25 anni di carriera, direi di no. Io sono milanese, milanista e mio papà è stato il primo capitano ad alzare la Coppa dei Campioni per una squadra italiana. CI sono stati momenti difficili, ma la verità è che per andare via da quel Milan è che servivano due componenti: voler andare via e situazione della squadra".

Maldini e il suo percorso da figlio di Cesare e da papà di Daniel

"Non è stato facile. Avere il papà che allena è bruttissimo, tutti con me si dovevano contenere. Ho iniziato da dirigente che mio figlio Daniel era in primavera, Giampaolo l’ha portato in prima squadra e Pioli l’ha fatto esordire. Le critiche dai papà non fanno mai piacere. Non posso andare all’allenamento e fare da papà. È difficile fare il direttore".

Maldini e la sua carriera da calciatore

"Il calcio, oltre che farmi realizzare come uomo, mi ha insegnato tanto. I miei figli hanno scelto di giocare a calcio. Ed è stato bello perché hai compagni di tutte le etnie ed estrazioni sociali. Inizi ad avere delle regole, degli obiettivi e devi fare dei sacrifici. L’esperienza calcistica è stata formativa ai massimi livelli. Siamo fortunati ad aver raggiunto dei grandi livelli. E a Christian e Daniel gli ho sempre detto che tutti i professionisti hanno fatto sacrifici nella loro vita. E la differenza tra i fuoriclasse e i giocatori di medio livello è quella, fare quel sacrificio in più".

Maldini dirigente del Milan

"Quando Leonardo mi ha detto che se ne sarebbe andato ho pensato di rimanere solo. Da quando mi sono portato a capo della direzione sportiva mi sono trovato a mio agio, avendo anche Boban e Massara. Non ho problemi a discutere".

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