MALDINI MILAN SERIE A - Paolo Maldini, il Direttore dell'area tecnica del Milan, è intervenuto in una diretta Instagram con Bobo Vieri ieri sera. La leggenda rossonera, oltre a raccontare aneddoti sulla sua carriera, ha parlato proposito di un'auspicata ripresa della Serie A. Ecco le sue parole.
"Deve provare a riprendere e finire questa stagione. Tu sai che nel caso non si finisse manderebbe in casini molti club. In questo momento ovviamente bisogna mettere delle priorità che è la salute, ma se ci saranno le condizioni per iniziare che provino. I protocolli per i giocatori sarebbe molto rigido e quindi, come sai bene, il calcio è pieno di contatti fisici, quindi sarebbe solo atletica. La federazione ha dato un’indicazione, ovvero di provare a finire. Se il governo darà l’ok, la federazione insieme alla Lega organizzerebbe un calendario compresso. Ricominciare a Luglio sarebbe complicato perché i contratti finiscono il 30 giugno. L’idea della UEFA è quella di finire i campionati nei primi di agosto. Se non si forza la situazione non si riparte più e il danno economico sarà enorme".
"Rimpianti per non aver cambiato mai maglia? Pensando ai 25 anni di carriera, direi di no. Io sono milanese, milanista e mio papà è stato il primo capitano ad alzare la Coppa dei Campioni per una squadra italiana. CI sono stati momenti difficili, ma la verità è che per andare via da quel Milan è che servivano due componenti: voler andare via e situazione della squadra".
"Non è stato facile. Avere il papà che allena è bruttissimo, tutti con me si dovevano contenere. Ho iniziato da dirigente che mio figlio Daniel era in primavera, Giampaolo l’ha portato in prima squadra e Pioli l’ha fatto esordire. Le critiche dai papà non fanno mai piacere. Non posso andare all’allenamento e fare da papà. È difficile fare il direttore".
"Il calcio, oltre che farmi realizzare come uomo, mi ha insegnato tanto. I miei figli hanno scelto di giocare a calcio. Ed è stato bello perché hai compagni di tutte le etnie ed estrazioni sociali. Inizi ad avere delle regole, degli obiettivi e devi fare dei sacrifici. L’esperienza calcistica è stata formativa ai massimi livelli. Siamo fortunati ad aver raggiunto dei grandi livelli. E a Christian e Daniel gli ho sempre detto che tutti i professionisti hanno fatto sacrifici nella loro vita. E la differenza tra i fuoriclasse e i giocatori di medio livello è quella, fare quel sacrificio in più".
"Quando Leonardo mi ha detto che se ne sarebbe andato ho pensato di rimanere solo. Da quando mi sono portato a capo della direzione sportiva mi sono trovato a mio agio, avendo anche Boban e Massara. Non ho problemi a discutere".