BOBAN MILAN INTERVISTA - Zvonimir Boban sarà anche stato cacciato dal Milan - si, è il termine giusto da usare se pensiamo alla fredda lettera di licenziamento ricevuta dalla società, ndr -, ma rimane un cuore rossonero. Ed in un esercizio di stile ed eleganza, come era solito fare in campo, parla a cuore aperto e senza rancore della sua squadra, tornando solo per un attimo alle vicende che hanno portato alla sua uscita. Ecco un piccolo estratto dell'interviata esclusiva rilasciata dall'ex dirigente rossonero a La Gazzetta dello Sport.
"Stefano è un’ottima persona e un ottimo allenatore, ci siamo sentiti dopo la firma e mi ha fatto tanto piacere. Ovvio che sono soddisfatto, ha fatto un lavoro di assoluto livello. Alla fine, Pioli era la nostra scelta nel momento di grande difficoltà ed è bello vedere tanti grandi progressi della squadra e anche suoi".
"Se rifarei tutto? Assolutamente sì. Non potevo rischiare di vedere nello specchio uno sconosciuto con la mia faccia. Personalmente sono felice che tante decisioni discusse e non capite si siano rivelate di alto livello. Ora tutti vedono che le nostre scelte, tra mille complessità, non sono state fatte invano e che la base per un vero Milan c’è".
"Maldini? Certamente dovrebbe restare ,per mille motivi ma sopratutto per quello della competenza dimostrata... Ci siamo divertiti troppo poco tempo ma c'est la vie...".
"Dopo il mercato estivo l’anno scorso ho dichiarato che ci servivano due giocatori di esperienza. Con Ibrahimovic e Kjaer, in più con la straordinaria esplosione di Rebic che è un vicecampione del mondo e un giocatore di buona esperienza, il Milan è diventato molto più maturo e sicuro di sé. Di conseguenza, quasi tutti i giocatori si sono trasformati in meglio. Comunque, per quanto riguarda Ibra avevo chiesto a febbraio di rinnovare il suo contratto perché avevamo con lui un gentlemen agreement. Il patto era che, se non fosse stato sufficientemente in forma, avrebbe smesso da solo. Ecco, ero sicuro che non ci sarebbero stati problemi con lui, perché Zlatan è consapevole di se stesso e del suo corpo. Però il rinnovo in quel momento non si è potuto fare, diciamo così".