JUVENTUS NAPOLI SERIE A - É diventato un caso senza precedenti giuridici la questione legata allo svolgimento di Juventus–Napoli, il posticipo serale della terza giornata di campionato. Nella giornata di venerdì è stata riscontrata la positività al Covid-19 di Piotr Zielinski e di un collaboratore dello staff tecnico del Napoli. Ieri , subito dopo la comunicazione sul contagio subìto anche dall’azzurro Elmas, è arrivata la nota ufficiale della Juventus. La quale evidenziava che due membri del gruppo squadra avevano contratto il Coronavirus. E che per questo era stato stabilito l’isolamento fiduciario per tutti. Poi la notizia bomba della giornata: la ASL territoriale campana blocca il Napoli prima della partenza verso Torino. Match rinviato dunque? Macché. Gli sviluppi successivi non hanno fatto altro che rendere la questione ancor più torbida. Delineando un probabile 3-0 a tavolino per la Juve. Con l'inevitabile ricorso del Napoli in un secondo momento...
Col tweet di cui sopra, e con un comunicato apparso sul sito, la Juventus ha annunciato la regolare partecipazione del gruppo squadra al match di domani sera all’Allianz Stadium. Ecco la nota ufficiale della società bianconera.
“Juventus Football Club comunica che la Prima Squadra scenderà in campo per la gara Juventus – Napoli domani alle 20.45, come previsto dal calendario della Lega di Serie A”.
Nella giornata di oggi, poi, la società bianconera ha comunque diramato la lista dei convocati. Facendo capire ancor meglio, se ce ne fosse bisogno, che la Juve vorrebbe giocare. E che, suo malgrado, non disdegnerebbe una probabile vittoria a tavolino che le verrebbe assegnata. Nel pomeriggio di oggi però, un'altra importante novità: le dichiarazioni del Ministro dello Sport Roberto Speranza, che vi riportiamo sotto.
"Il CTS in tutta sicurezza ha disposto delle norme che consentono al campionato di andare avanti. E’ già deciso che Juve–Napoli non si giocherà. Ma parliamo troppo di calcio, lo dico con rispetto anche nei confronti di un pezzo di economia del Paese: so che intorno al calcio ci sono interessi e tante persone che vanno rispettate. Le cose importanti in questo momento però sono altre: è il lavoro degli ospedali e dei sanitari e l’attenzione alle nostre scuole, che sono un punto fondamentale di ripartenza del Paese. Un po’ meno calcio e un po’ più scuola, se possibile. La priorità deve essere altra. Lo dico persino da tifoso. Attenzione a dare le priorità, che non possono essere il calcio o gli stadi. La priorità è la salute delle persone”.