Fonseca in conferenza: "Non penso al mio futuro. Il derby si vince segnando un gol in più"

21 Settembre 2024
- di
Redazione RS
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L'allenatore del Milan Paulo Fonseca da indicazioni in campo alla squadra contro il Torino
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INTER MILAN FONSECA CONFERENZA STAMPA - Alla vigilia del derby tra Inter e Milan, l'allenatore rossonero Paulo Fonseca ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa.

Inter Milan, le parole di Fonseca in conferenza stampa

C'è unione e compattezza nella squadra?

"Lo confermo, c'è anche grande frustrazione ma consapevolezza di essere uniti per uscire da questa situazione. La squadra ha capito il momento, lavoriamo insieme per fare il meglio".

Il derby è l'occasione più grande o la partita più complicata?

"Giochiamo contro una squadra molto forte, può essere sicuramente importante. Mi piace vedere le cose positive, vincere vorrebbe dire tanto".

Quanto dipende il suo futuro da questa partita?

"Non penso a questo. La cosa più importante è pensare alla squadra e al derby. Quello che ho fatto è quello che faccio sempre: fare il mio lavoro e preparare i giocatori".

Ibrahimovic le ha ribadito la fiducia del club?

"Ho sempre sentito fiducia da parte della società sul mio lavoro. Non è cambiato nulla. Capisco le curiosità su quando Ibrahimovic viene a Milanello, siamo vicini e parliamo spesso. È normale che sia così".

Qual è il problema del gioco del Milan?

"Non voglio trovare scuse, voglio affrontare la situazione, col lavoro e parlando coi miei giocatori. Abbiamo dei buoni momenti nella partita, ma ci manca continuità. Sento che la squadra sta crescendo ogni giorno. Abbiamo sicuramente bisogno di tempo". 

C'è qualcosa che non rifarebbe di questo inizio di lavoro al Milan?

"No. Continuo a credere in quello che faccio".

Ha visto qualcosa in questa settimana di allenamenti che può far pensare alla possibile svolta nel derby?

"Mi sarebbe piaciuto farvi vedere gli atteggiamenti e le facce dei miei giocatori in questa settimana. Sono stati tre giorni di lavoro fantastici, ed è per questo che ho fiducia nel futuro".

Dal punto di vista tattico cambierà qualcosa?

"E' normale che, ad ogni partita, abbiamo strategie diverse. Sappiamo di affrontare una squadra molto forte e l'abbiamo preparata in funzione dei nostri avversari, ma noi vogliamo sempre avere la palla e dominare quando possibile".

Dal mercato ha ricevuto una buona squadra o un'ottima squadra?

"Ho ricevuto quello che abbiamo preparato e studiato per formare una squadra fortissima. Se lo siamo già? Al momento no".

Spesso il suo Milan ha fatto bene solo la fase offensiva (come col Parma) o solo quella difensiva (come con la Lazio), cosa manca per averle entrambe?

"Sa perché contro la Lazio abbiamo difeso bene? Perché abbiamo tenuto noi la palla. La differenza è tutta qui".

Questo Milan sembra non avere testa, cuore e organizzazione… Come farà a battere l'Inter?

"Segnando un gol in più".

Come sta vivendo la costante ricerca del risultato, a volte anche oltre al gioco, che c'è in Italia?

"Io credo in una forma di vincere. So che qui non si valorizza molto il gioco, ma quando mi hanno scelto è perché volevano cambiare qualcosa. Continuo a dire la stessa cosa: quando una squadra ha spesso la palla ha più probabilità di vincere. E coi giocatori che abbiamo dobbiamo averla di più e creare di più".

Dopo il Liverpool Pulisic ha detto che il Milan non ha tenuto palla nella metà campo avversaria. Come mai?

"Col Liverpool c'è stato il 50-50 di possesso tra noi e loro. Sicuramente non abbiamo fatto una bella partita e abbiamo perso meritatamente. Certo col Liverpool non è mai facile creare, ma in 4-5 situazioni potevamo essere pericolosi, se solo avessimo scelto meglio l'ultima giocata. Salah è stato il giocatore che ha toccato meno volte la palla, ma quando l'ha avuta ha preso sempre la decisione giusta, e infatti ha preso due traverse".

Le sono arrivate voce di un possibile esonero, di un rapporto non saldo con Ibra e del Milan che contatta altri allenatori?

"No, ed è la verità. Non è importante, altrimenti non potrei lavorare in tranquillità. E' importante quello che sento qui, accanto alle persone con cui lavoro". 

La partita e dell'Inter contro il City può essere di ispirazione?

"E' una bella domanda per farmi parlare bene dell'Inter, ma ora non voglio farlo".

Morata aveva detto che il Milan doveva fare uno scatto a livello mentale. Come si riparte dopo il Liverpool mentalmente?

"Dobbiamo rifare quanto fatto bene in Champions. Bisogna far capire ai giocatori le cose che abbiamo fatto bene, e che possiamo farle anche meglio. Dobbiamo avere più fiducia, non possiamo cambiare atteggiamento solo perché subiamo un gol". 

Quali sono i leader del Milan?

"Non voglio parlare di singoli. Penso che ne abbiamo diversi che possono esserlo, il momento non è positivo ma non manca certo leadership".

Usando le parole di Ibra, lei prima del derby si sente un leone o un gattino?

"Un leone, sempre".

Tomori-Pavlovic sono la coppia migliore? O c'è anche Gabbia?

"Ho gestito le partite con giocatori diversi, ho fiducia in tutti i miei giocatori. Posso scegliere in funzione del momento".

Pulisic se lo aspettava così forte?

"Certamente, può giocare in tante posizioni, è un giocatore intelligente".

Lei è appassionato di cavalli, alcuni di loro sono molto forti fino a quando non entrano in pista. Può essere così anche sul suo Milan? Qualcuno soffre le partite?

"Quello che sto dicendo ai giocatori è che dobbiamo essere sempre gli stessi, senza mai cambiare, indipendentemente da cosa succeda".

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