INTERVISTA IBRAHIMOVIC - Il ritorno di Zlatan Ibrahimovic in rossonero è stato uno svoltare pagina. Sono cambiate tante cose dal suo ritorno a Milano, una squadra senza identità che pian piano è riuscita a trovare un suo assetto. L'inizio di questa stagione ha fatto molto parlare l'ambiente esterno tra l'essere dipendenti di Ibrahimovic e il quanto possa durare lì in alto questo Milan. Il gruppo si è dimostrato molto unito in ogni occasione e questo è evidente sotto gli occhi di tutti. Senza lo svedese per via del Covid e dell'infortunio non ha influito molto sulle prestazioni e i risultati della squadra. Grazie all'aiuto di ogni singolo componente la squadra è riuscita a dimostrare il proprio valore anche senza il proprio punto di riferimento. Oggi l'attaccante svedese ha parlato ai microfoni del sito Uefa.
"Quando arrivò per la seconda volta a Milano mi dissero che tutti gli ex che tornarono non fecero bene con la maglia rossonera. Nessuno ha tenuto conto che per me ogni partita che gioco è come la prima volta, questo fa la differenza tra me e gli altri calciatori. Nella vita bisogna affrontare qualsiasi tipo di sfide. Volevo tornare al Milan per far cambiare la situazione di questo club." Inoltre lo svedese ha anche parlato dei compagni dicendo: "Quando gioco metto tutto me stesso. L'allenamento è fondamentale per arrivare alla partita. Presso molto i miei compagni per far sì che si resti sempre con l'attenzione alta. Non tutti reggono la pressione a livelli alti. In campo tratto tutti allo stesso modo, fuori dal campo mi adeguo all'età di chi ho davanti." Sul futuro: "Voglio sempre di più, non sono mai soddisfatto. Su questo credo di essere unico, ogni giorno che passa mi ringiovanisco. Finché riuscirò giocherò a livelli alti."