Giroud: "Per i miei compagni sono come un fratello maggiore"

8 Maggio 2023
- Di
Redazione RS
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Tempo di lettura: 2 minuti

GIROUD MILAN - Olivier Giroud, attaccante francese del Milan, ha rilasciato una lunga intervista a UEFA.com in cui ha affrontato diversi temi legati al mondo rossonero e alla sua carriera.

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Le parole di Giroud

"L'obiettivo è sfruttare al massimo i minuti in campo. Grazie a uno stile di vita sano e al fatto che mi infortuno raramente, ho ancora buoni risultati e mi sento benissimo fisicamente. Amo il calcio e so quanto mi mancherà quando appenderò gli scarpini al chiodo. Chiedete a Ibrahimović. Per lui è lo stesso. Ama questo gioco e spinge al massimo. Rimanere al top anche quando il fisico rallenta è questione di passione, forza mentale, professionalità e determinazione".

Il ruolo nello spogliatoio

"Per i miei compagni sono come un fratello maggiore. Do consigli se ne hanno bisogno, sono disponibile e cerco sempre di avere un atteggiamento positivo. Parlare coi più giovani e incoraggiarli è importante. È un ruolo che mi piace. Mi dà felicità giorno dopo giorno".

Il gol col Napoli ai quarti

"Dopo aver sbagliato il rigore sapevo di dover rimanere concentrato, perché ero sicuro che avrei avuto un'altra grande occasione. Un po' come contro l'Inghilterra ai Mondiali, quando ho segnato subito dopo averne sprecato una palla gol. È questione di resilienza e perseveranza. Devi sempre credere che avrai una possibilità. Per un attaccante è importante mantenere la fiducia anche dopo un rigore sbagliato".

La semifinale contro l'Inter

"San Siro è un posto speciale, soprattutto quando si tratta del derby. Poi c'è il prestigio della Champions League e il fatto che ci sarà sicuramente una milanese in finale. In Serie A ho segnato tre gol in tre partite contro l'Inter e ho anche fatto uno o due assist, quindi le statistiche sono buone. Ma, ricordo anche la sconfitta in Supercoppa, dove loro hanno dominato nettamente. Mi è rimasta in testa. Dovremo giocare al meglio".

L'arrivo al Milan nel 2021

"Firmare col Diavolo era l'occasione per affrontare una nuova sfida. Al Chelsea, alla fine, non giocavo molto. Potevo andarmene prima e firmare per l'Inter nel mercato invernale del 2020, invece Dio ha voluto che scegliessi il Milan. Sono molto contento. Se mi avessero detto che, al primo anno, avremmo vinto lo scudetto dopo 10 anni e che al secondo saremmo tornati in semifinale di Champions League dopo 16 anni, mi sarebbe sembrato irrealistico".

L'idolo da bambino

"Seguivo il Milan quando ero adolescente, alla fine degli anni '90. Un giocatore in particolare che mi ha fatto amare questa squadra è stato Andriy Shevchenko. Cercavo di imitarlo in allenamento, anche nel modo in cui correva e nella sua eleganza. Era uno dei più grandi attaccanti perché molto completo. Poteva segnare di destro, di sinistro e di testa, ed era anche veloce".

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