MILAN GANDINI - Intervistato da Tuttosport in merito al cambio tecnico sulla panchina rossonera, con l'allontanamento di Marco Giampaolo a favore di Stefano Pioli, l'ex dirigente rossonero Umberto Gandini ha detto la sua. Allargando successivamente il discorso ai possibili effetti della situazione societaria sulla squadra. Ecco le parole raccolte dal quotidiano torinese.
"Nel calcio di oggi, più di quello di ieri, contano solo i risultati del campo. Non c’è tempo per sbagliare. Il Milan ha fatto delle scelte, ha fatto un determinato mercato e ha una concezione del valore della squadra che non sta mostrando di rispecchiare quella che è la valutazione, ovvero meritare il quarto posto. Nelle prime sette partite di campionato i dirigenti hanno visto che la squadra non stava dando, per risultati e gioco, ciò che avevano in mente e hanno deciso di cambiare".
"Io non credo che le vicende societarie abbiano un effetto diretto sulla squadra. In altri ambienti, e non è il caso del Milan, in passato sono state utilizzate come alibi per coprire altre carenze, anche dei calciatori. Io sono dell’idea che una squadra forte in campo è spesso e volentieri lo specchio della forza della società che ha alle spalle. Ovvia l’importanza di avere una squadra che faccia risultato ma per questo serve una società forte dietro. I continui cambi che ci sono stati, forzati e non, dalla proprietà cinese ad oggi, non hanno ancora permesso, a mio parere, l’instaurazione di una leadership".