Galliani: "Questo Milan è grande, stimo Pioli e mi auguro faccia bene". Poi su Berlusconi e Gazidis...

14 Ottobre 2019
- di
Arianna Botticelli
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GALLIANI MILAN - Torna a parlare di Milan l’attuale amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani. Il dirigente, tra i protagonisti dei grandi successi rossoneri dell’epoca Berlusconi, ha rilasciato un’intervista a Radio Anch'io Sport nella quale si è parlato della squadra di Pioli e del confronto a distanza poco amichevole tra l'ex Premier e Gazidis.

Ex Milan per il Monza

"Chi prenderei? Indovini... di nome fa Marco, di cognome van Basten. Un italiano? Due, Franco Baresi e Paolo Maldini. Se solo di passaporto, Ricardo Kakà".

La scelta del Monza

"La colpa è mia, sono nato a Monza, sono stato uno dei proprietari dal 1975 al 1985. Nel 1979 diedi la disponibilità a Berlusconi per costruire le reti, ma con un'eccezione, potere vedere il Monza. Sono felice, al di là delle vittorie, di avere trasferito a Berlusconi la passione per il Monza. Berlusconi voleva una squadra di soli italiani, stiamo facendo un lavoro molto importante sul territorio, affiliando tante squadre della nostra provincia. Abbiamo dato a tutti i ragazzi della prima elementare degli astucci per la scuola, lavorato a dei progetti per diversamente abili".

Il vecchio Milan

"L'amore è intatto, sia da parte del presidente che da parte mia. A malincuore lo abbiamo ceduto, siamo stati costretti a farlo. Le scelte sono sempre difficili da fare. Speriamo che questi manager riportino il Milan ai fasti di qualche anno fa. Amichevole con il Monza? No, ma non scherziamo. Il Monza gioca in C, il Milan è un grande Milan. Si vive di sentimenti, è chiaro che con il presidente, tutti i lunedì, parliamo di Monza e Milan. Normale che sia triste quando perde e contento quando vince".

Pioli

"Scelta giusta? Me lo auguro, penso di sì. Stimo Pioli, ma anche Giampaolo: avevo provato a farlo venire nel 2016".

Botta e risposta Berlusconi Gazidis

"Io ho rispetto di tutto, ma nessuno ha mai fatto notare che abbiamo venduto il Milan a un signore cinese, Yonghong Li. Si è fatto prestare dei soldi dal gruppo Elliott che ha avuto i soldi in garanzia, solo riscuotendo il pegno. Noi avremmo iscritto il Milan al campionato. La risposta al presidente, forte, è stata chiara: noi non abbiamo venduto a Elliott".

Nuovo San Siro

"Il secondo anello copre la visibilità della parte migliore del primo anello. Non può essere ristrutturato. Mi sfuggono questi ragionamenti. Un San Siro a 50 metri da quello attuale è corretto. Non capisco queste lacrime per avere uno stadio meraviglioso da quello attuale. Sempre San Siro è".

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