FLORENZI MILAN GENOA - Nel post-partita di Milan Genoa, gara valevole per la 35ª giornata di Serie A, sono arrivate le parole di Alessandro Florenzi. Una gara non facile, per i rossoneri, che hanno sofferto non poco contro il Grifone. E dalle parole del calciatore rossonero, si evidenzia proprio questo.
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"Oggi l'ambiente era un po' strano. Avevo già vissuto scene di portesta così ed ho provato a dire quello che pensavo ai miei compagni. Ho chiesto di dare tutto quello che avevamo e di provare a vincere la partita. Anche se non ci siamo riusciti l'impegno sia stato massimo".
"Mancano ancora tre settimane di campionato e non dobbiamo mollare. Dobbiamo essere bravi a lasciare le voci fuori da Milanello. Anche quando va tutto bene, si cerca sempre la cosa per criticare e per mettere in risalto che qualcosa che non va bene. Finire al secondo posto è un buonissimo risultato alla fine, anche se all'inizio volevamo sicuramente altro".
"Tutti quanti viviamo la situazione del mister, chi più chi meno. Lui è sempre stato un parafulmine per noi, anche quando meritavamo più critiche noi di lui. La squadra sta col mister in tutto per tutto. Forse c'è troppa critica verso questo allenatore, considerando quando ha preso il Milan e dove l'ha portato. Ma il calcio è così, si scorda troppo presto ciò che è stato fatto. Il mister su questo è una spugna, chi lo conosce bene sa quanto soffre per il Milan".
"Oggi non è mancata la personalità. Abbiamo tanti ragazzi giovani che sono migliorati tantissimo. Poi, sicuramente ci sono stati passi falsi, ma si procede sempre come squadra, sia nel bene che nel male. Non c'è l'errore singolo, ma l'errore di squadra. Ed io ho sempre pensato che il gruppo sia la base delle vittorie".
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“È un momento particolare: non vinciamo da tempo e per il Milan questo non è usuale. Oggi ci siamo andati vicino ma senza riuscirci. Ma abbiamo dato tutto e possiamo uscire a testa alta”.
“Oggi è stato un mabiente un po' strano, loro sono il nostro vento a favore. E quando hai il vento a favore, dai anche più di quello che hai nelle corde. Ho il massimo rispetto per la loro decisione, e penso di parlare per tutta la squadra. I tifosi fanno le loro scelte e penso che lo facciano per il bene del Milan. Credo che per loro non sia neanche facile non sostenere la squadra. Provo a mettermi nei loro panni e di comprenderli”.
"Penso che il mister abbia dato tanto al Milan in questi anni. Ha cambiato una mentalità che c’era prima ed è merito suo se siamo arrivati dove sia ora. Quando ha preso la guida della squadra, il Milan era fuori dall’Europa che conta da tanto tempo. Non si faceva una semifinale di Champions League da non so quanto e non vinceva uno scudetto dal 2011. Il Milan giocherà ancora una volta la Champions League, abbiamo il secondo posto come obiettivo. Il mister è una spugna, cerca di non farci colpire dagli attacchi esterni. Chi lo conosce bene sa quanto ha a cuore il Milan. Non so se rimarrà il nostro allenatore ma tutta la squadra è con lui”.
“So mancati i dettagli. Ciò che permette di vincere qualche partita in più. Bisogna giocare ogni partita al massimo, perché siamo il Milan. Siamo amareggiati come i tifosi che hanno protestao. Ma, per quanto mi riguarda, da parte nostra non è mai mancato l’impegno. Se fosse mancato l’impegno, allora sarei il primo ad essere preoccupato. Ma siamo usciti sempre a testa alta".
“Secondo me hanno pesato quei 10 giotni in cui ci siamo giocati tutto. C’era la speranza, da parte di tutti, di giocarsi un trofeo. E siamo usciti con la Roma. Poi, la vittoria dello Scudetto dell’Inter ha tolto qualcosa. Se avesse vinto un’altra squadra forse stavamo parlando di altro, ma a noi dispiace di non aver vinto lo scudetto, non che lo ha vinto l'Inter”.