MARADONA MORTE - Diego Armando Maradona, per molti il più grande giocatore di tutti i tempi, si è spento ieri 25 novembre nella sua residenza di Tigre, città argentina, per un arresto cardio-respiratorio. L'ex Pibe de Oro, che il 3 novembre scorso aveva subìto una delicata operazione al cervello, non ce l'ha fatta. Con lui se ne va non solo una leggenda assoluta del calcio mondiale, ma un simbolo di un'intera nazione, di un intero popolo. Un uomo che con le sue gesta ha rappresentato il riscatto di intere generazioni, sublimando la sua missione nell'indimenticabile partita contro l'Inghilterra ai Mondiali di Messico '86. La famigerata Mano de Dios, quella malandrina mano contro l'invasore britannico, è rimasta e rimarrà nella memoria del popolo argentino per sempre. Per il resto del mondo quel match verrà sempre ricordato per quello che molti considerano il più bel gol di ogni epoca. Segnato appena 4' dopo. Una serpentina assurda, partita da metà campo, grazie alla quale Maradona seminò l'intera squadra inglese, depositando in rete nella commozione generale.
Non c'è spazio per altro argomento al di fuori della morte di Diego nelle prime pagine di qualsivoglia quotidiano sportivo. A tutte le latitudini il mondo è scosso per la scomparsa di un simbolo inarrivabile. Un uomo oggi pianto da tutti ed unanimemnte riconosciuto come eterno.
In Argentina è stato proclamato il lutto nazionale per tre giorni. Da ieri numerosi gruppi di tifosi, e di semplici cittadini, si sono riversati per la strada per omaggiare il loro eroe nazionale. La stessa cosa è accaduta a Napoli, la seconda patria di Diego: davanti allo stadio San Paolo, nella tarda serata di ieri, migliaia di tifosi azzurri hanno lasciato fiori ed acceso candele nel ricordo del loro idolo. Perfino il River Plate, club storico rivale del Boca Juniors, la squadra che lanciò Maradona nell'élite del calcio sudamericano, ha voluto ricordare con un toccante tweet la scomparsa del grande rivale. Il Pibe de Oro può aver diviso, fatto discutere, può essersi fatto odiare. Ma la sua grandezza è andata oltre qualsiasi contrapposizione di colori.
Il quotidiano spagnolo Marca riporta in prima pagina una delle frasi più significative mai pronunciate dall’eterno fuoriclasse argentino. "Quando morirò voglio rinascere giocatore. E voglio tornare ad essere Diego Armando Maradona. Sono un giocatore che ha dato allegria alla gente e quasto mi basta e avanza".
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