MILAN DALOT INTERVISTA - Diogo Dalot, il laterale difensivo portoghese in forza al Milan, ha rilasciato una lunga intervista a Sportweek, settimanale sportivo allegato a La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole.
"A livello fisico e di intensità di gioco il calcio italiano è certamente più impegnativo rispetto al portoghese, ma noi che arriviamo da quello abbiamo già dimostrato di saperci adattare a contesti diversi. È quello che sto facendo io qui, e per me rappresenta un motivi d’orgoglio. Il mio inserimento nel Milan? Il fatto di conoscere da anni Leao e di essergli amico mi sta aiutando molto, ma sono stato fortunato anche nell’aver trovato un gruppo di giocatori e uno staff tecnico che sono come una cosa sola. Questo ha accelerato il mio ambientamento".
"Di Pioli mi piace la sua capacità di comunicare con i giocatori, facendo sentire utile e speciale ciascuno, sia che giochi tutte le partite, sia che scenda in campo una volta al mese. Come tecnico sta facendo un lavoro fantastico. La classifica di Serie A parla per lui".
"Quando ho accettato la proposta del Milan avevo un obiettivo più importante di altri, sentire di nuovo il profumo dell’erba; prima ancora, tornare a considerarmi un giocatore dopo tutti gli infortuni che mi avevano frenato negli ultimi tre anni. Finora sono sempre stato a disposizione dell’allenatore. Poi volevo dimostrare di meritare di giocare, attraverso il lavoro quotidiano. E anche questo traguardo credo di averlo raggiunto: fino a questo momento ho giocato 16 partite. Mi pare molto positivo".
"Voglio diventare un giocatore completo. Quando smetterò vorrei aver vinto tanto e che si dice di me che sono stato un punto di riferimento nel mio ruolo. Scudetto? Cominciamo a crederci. È normale quando fai tanti punti e nello spogliatoio ci sono giocatori, o ex, vincenti come Zlatan o Bonera e Dida. La cosa importante è mantenere l’equilibrio. Se ci riusciamo, sono convinto che lotteremo fino in fondo per il titolo".