CONFERENZA CONCEICAO JUVENTUS MILAN - Sergio Conceicao ha parlato in conferenza stampa, a SportMediaset e Milan TV alla vigilia della sfida contro la Juventus, semifinale di Supercoppa Italiana in programma domani sera alle 20:00.
"Ho trovato una squadra umile e che vuole imparare. Vuole capire cosa vogliamo noi ora. Questa è la base per fare un lavoro di qualità. Abbiamo poco tempo per lavorare ma siamo stati incisivi nel dire quello che la squadra deve migliorare nei vari aspetti del gioco a partire già da domani.
Sono tutte partite e momenti diversi. Certo che volevo più tempo per lavorare e più giocatori disponibili ma quando ho accettato lo sapevo. Non devono essere scuse, dobbiamo affrontare la partita a testa alta. Mancano due allenamenti, dobbiamo essere incisivi in quello che vogliamo fare noi per vincere la partita. Questo è fondamentale.
Ho visto due squadre con paura di perdere e l’ho detto ai giocatori. Da entrambe le parti ci sono calciatori di grande qualità, domani dobbiamo competere per vincere guardando anche la fase difensiva che è fondamentale. Le responsabilità di difendere questi colori sono tantissime, ha tifosi in tutto il mondo. Cercheremo di fare una bella figura".
"Non sono per niente emozionato, ho avuto 39 di febbre stanotte. A casa sono suo padre, domani è un mio avversario. Non c’è nessuna emozione, lo voglio battere e spero di essere più felice di lui domani. Le caratteristiche di mio figlio lo aiutano in Italia. Ma per me non è una novità, un giocatore non deve avere solo le qualità tecniche. Lui lo sa e lo sanno anche le mie squadre. Chi ha solo qualità con me non gioca. Può fare bene ovunque con questa mentalità. La Juve ha tanti giocatori di qualità, giovani che lavorano in maniera compatta. Hanno preso pochissimi gol e noi dobbiamo capire come smontare questa fase difensiva. Io non voglio castrare il talento ma dobbiamo essere compatti e aggressivi. Per me il calcio è questo, solo così si può essere una squadra competitiva".
"Non è più facile o più difficile, dobbiamo fare una grande partita a prescindere dall’avversario. I giocatori devono capire il momento che adesso non è bello. Dobbiamo cambiarlo lavorando, le parole non contano nulla. Contano i risultati e quello che vogliamo è vincere domani per giocare la finale lunedì"
"Non ho parlato di mercato, non ho avuto neanche il tempo. Tomori fa parte del gruppo come tutti gli altri che sono a disposizione e questa è la cosa più importante per me".
"Non sono un medico, ci sono calciatori che hanno fatto un solo allenamento. Sia che inizino sia che giochino a partita in corso non hanno 90 minuti nelle gambe. Lo devo tenere in considerazione".
"Siamo stati ricevuti in maniera molto simpatica, grazie mille per l’ospitalità. Rischio allenare il Milan? La vita è tutto un rischio, se non volevo questo restavo a casa. Allenare il Milan è un piacere e un orgoglio, non un rischio. Il campionato arabo è cresciuto molto, tanti giocatori di qualità che sono arrivati. Allenatori anche portoghesi. Si sente questa passione".
"Otavio è stato mio giocatore per tanti anni: è come un figlio per me. E, come i figli, ha preso tante botte in testa e adesso è amico mio".
"Le mie intenzioni non le dico e il passato è il passato. Prima c’erano altri allenatori, ora sono qua io: cercheremo di fare bene ora per avere un futuro migliore".