Conceicao si sfoga: "Si divertono a parlare di me, non è giusto"

28 Febbraio 2025
- di
Redazione RS
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Conceiçao
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BOLOGNA MILAN CONCEICAO - L'allenatore del Milan Sergio Conceicao, intercettato dai microfoni di DAZN, si è lasciato andare a un duro sfogo dopo la sconfitta contro il Bologna, che potrebbe segnare la fine della sua avventura sulla panchina rossonera.

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Conceicao durissimo sul gol del Bologna

"C’è un fallo di mano clamoroso sul primo gol, bisognava fare di più anche su questi errori. Accade che tutti gli episodi negativi per noi sono decisivi per l’avversario. Per noi sono davvero negativi per il risultato. Bisogna continuare a lavorare, vedere cosa abbiamo fatto di buono, anche se di calcio si parla poco. Sono errori nostri, errori di un’altra squadra anche. Questi piccoli episodi alla fine sono decisivi".

Il peso attorno alla squadra: "Noi siamo connessi con la gara, siamo compatti, sappiamo dove pressare l’avversario, siamo corti con la linea difensiva per consentire ai nostri centrocampisti di avere spazio tra le linee, partendo dove credevo che loro avrebbero sofferto la profondità. Così. abbiamo segnato. Abbiamo spinto sulle fasce, ricordo due episodi nella ripresa che dovevano avere altro esito. Quando siamo in partita giochiamo come ci siamo preparati, stiamo bene, arriviamo ai 30 metri con facilità. Poi ogni tanto succedono questi episodi, sia per colpa nostra che per colpa di altri… Mi dispiace parlare così oggi, non è soltanto l’arbitro il colpevole di questa sconfitta. Ma succedono sempre questi episodi, sembra di essere nel fuoco durante la gara. È una questione mentale. Oggi a livello di quell'atteggiamento di cui parlano molti allenatori l’abbiamo avuto, ma questi piccoli episodi sono negativi per noi e positivi per gli altri".

Lo sfogo personale: "Si parla di criterio e di falli che prima ci sono e poi non si fischia niente. Ma anche gli arbitri, come gli allenatori, commettono errori. Questi piccoli episodi hanno un peso enorme. Servono risultati positivi anche per l’ambiente, non è affatto semplice. Ogni giorno si parla della mia situazione qui, non è giusto. Negli scorsi cinque anni passati ho giocato contro cinque squadre italiane: ho giocato contro squadre italiane allenate da Sarri e da Pioli, ma mi sono sempre qualificato con una squadra di livello inferiore. Solo contro l’Inter no, ma loro sono arrivati in finale di Champions. So cosa voglio, cosa posso fare. Vedo tante persone parlare della mia situazione, ma è semplice. Se mi dicono 'Non servi più', allora faccio la valigia e vado via. Non prendo neanche un euro in più. Sono tranquillo, voglio tranquillizzare la gente. Non arrivo dal nulla: ho quasi 100 presenze in Champions League, ho vinto 13 trofei, ma ogni giorno si divertono a parlare di me. Ho famiglia, ho gente che mi è vicino, loro vedono molte cattiverie su di me, non è giusto. Scusate lo sfogo".

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