Baresi: "Nessun paragone con Beckenbauer: lui era chi era"

BARESI BECKENBAUER - Probabilmente i due difensori centrali più rappresentativi e, a loro modo, rivoluzionari dello scorso secolo. Indubbiamente quelli che lo hanno caratterizzato. Insieme, forse, solo ad uno sparuto gruppo: Nasazzi, nei lontani anni Trenta; Djalma Santos, nel primo Brasile di Pelé; e Maldini, che funge da raccordo tra XX e XXI secolo, e che comunque difensore centrale lo è diventato solo negli ultimi anni di carriera, in pieni anni Duemila. Franco Baresi e Franz Beckenbauer, però, sono indubbaimente i primi nomi che vengono in mente, se si pensa a dei difensori centrali vissuti nel Novecento.

SEGUI ROSSONERISIAMONOI.IT SU TWITTER

Eppure, lo storico Capitano del Milan tende ad allontanare i paragoni che lo vorrebbero vicino a Kaiser Franz. Uno dei pochissimi difensori a vincere il Pallone d'Oro, ma l'unico a farlo due volte. Insieme a lui, solo centrocampisti e attaccanti.

Le parole di Franco Baresi

Intervistato a La Gazzetta dello Sport, ecco come si è espresso Franco Baresi.

"Il giorno in cui l’ho visto, in Germania, dove eravamo andati per un torneo. Io ero già adulto (e lui forse il vice presidente del Bayern), ma quasi arrossivo per l’emozione. I paragoni con lui mi hanno sempre messo a disagio. Stiamo parlando di Beckenbauer, il numero 1. Nessuno ha interpretato il gioco come lui. Io sì, difendevo e partecipavo all’azione, ma Beckenbauer era Beckenbauer. Diverso dagli altri. Un idolo. Una fonte di ispirazione. È stato uno dei più grandi, il più grande difensore di sempre per quanto ha trasmesso e lasciato, per come interpretava il ruolo".

SEGUI ROSSONERISIAMONOI.IT ANCHE SU FACEBOOK